Di Battista: “Sulla prescrizione Renzi e PD faranno quello che diciamo noi”

Il Governo giallorosso ancora scisso sulla riforma Bonafede per il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Italia Viva di Matteo renzi e il Partito Democratico di Nicola Zingaretti minacciano di bloccare la riforma votando contro con Lega e Forza Italia. Il grillino Alessandro Di battista interviene a supporto del collega Luigi Di Maio: “Sulla prescrizione PD e Renzi faranno come diciamo noi. Altrimenti vivranno con l’incubo delle intercettazioni e saranno fuori dai giochi”.

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Dopo l’Ilva, la manovra finanziaria, il Mes, il nuovo terreno di battaglia su cui si fanno guerra gli alleati di Governo è la riforma della prescrizione. La proposta di legge, il cui primo firmatario è il grillino Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia, salvo modifiche entrerà in vigore a partire da gennaio 2020.

Essa prevede che non possa più cadere in prescrizione un processo se si è arrivati al primo grado di giudizio. Ma i Dem hanno più volte chiesto uno slittamento di almeno 6 mesi e hanno minacciato, addirittura, di allearsi con Forza Italia se i pentastellati continuano a rifiutare il rinvio. Il Partito Democratico di Nicola Zingaretti, insieme a Italia Viva di Matteo Renzi, giustificano la loro richiesta con il fatto che bloccare ora la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, come vorrebbero i Cinque Stelle, rallenterebbe troppo gli iter giudiziari e che, pertanto, sia prima necessaria una riforma del sistema di giustizia penale. Ma i grillini non desistono. E il 3 dicembre sono riusciti a bloccare il tentativo del Centrodestra di annullare la riforma Bonafede. In quest’occasione Italia Viva non ha votato ma – intervistato da Il MessaggeroMatteo Renzi ha già avvisato che se il M5S non cambierà idea, loro passeranno dalla parte degli attuali nemici. Stesso discorso per il PD di Nicola Zingaretti il quale ritiene assurdo bloccare i cittadini in processi infiniti.  Tuttavia i Cinque Stelle sembrano fermi più che mai sulle loro posizioni. Il primo a sentenziare è stato il loro frontman Luigi Di Maio che – come riferisce Il Fatto Quotidiano – ha detto: “La nostra riforma sulla prescrizione dal primo gennaio diventa legge. Su questo non discutiamo. Se il PD voterà insieme alla lega e a Forza Italia per bloccarla, allora sarà un Nazareno 2.0″. E poi  è stata la volta del grillino Alessandro Di Battista il quale, a supporto del collega, ha rincarato la dose. Di Battista, noto per le sue prese di posizione senza compromessi in passato – come riporta Adnkronos – ha così esordito: “Sulla prescrizione PD e Renzi faranno quello che diciamo noi! Se ora si torna al voto i renziani restano senza immunità e a rischio intercettazioni. Direi proprio che non conviene, specialmente in questo momento”. Il pentastellato non ha esitato a tirare fuori, al momento opportuno, la vicenda di Open, la fondazione che dal 2012 al 2018 ha finanziato le attività politiche dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi.  Attualmente Open è sotto inchiesta per finanziamenti illeciti e riciclaggio e nel suo Consiglio di amministrazione figuravano alcuni renziani di punta come gli ex ministri Maria Elena Boschi e Luca Lotti. E poi ha proseguito Di Battista:”La prescrizione è un’arma molto amata dai potenti. Ma vadano loro, Renzi e PD, dai parenti delle vittime di Eternit a spiegare le loro scuse. I renziani rimasti nel PD sono come i berlusconiani: le inventerebbero tutte pur di farla franca. Ma con noi non funziona”.

Fonte: Adnkronos, Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero

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