Napoli, esposta una scultura di Salvini che uccide due Africani: “Lui si diverte così”

A Napoli un giovane artista che si definisce anarchico ha creato una scultura che riproduce il leader della Lega Matteo Salvini mentre spara a due Africani denutriti. L’opera verrà esposta pubblicamente durante una mostra. Salvini risponde: “Anche questo è incitamento all’odio”.

 

Salvini è come un bambinone infantile. Lui non fa Politica, lui sta giocando ad un videogame”. Queste – riferisce Il Mattino – le parole sprezzanti di Salvatore Scuotto, un artista napoletano che ha creato una scultura alquanto particolare. L’opera, infatti, riproduce il leader della Lega Matteo Salvini che spara a due Africani denutriti con una pistola enorme a cui è appeso un cartello su cui è scritto “game over”, cioè: fine del gioco.  Non si capisce bene se la fine sia quella di Salvini o dei due Africani però. Scuotto fa parte del gruppo della Scarabattola, una formazione controcorrente di maestri presepiali.”Io non sono Comunista. Sono Anarchico”. Prosegue Scuotto che – come specifica Open – esporrà la sua scultura nella galleria Nabi Interior Design, all’interno della mostra “Virginem Partena”. La scultura è stata chiamata “La Pacchia è finita” e fa esplicitamente il verso ad una frase dell’ex Ministro dell’Interno. “Le politiche di Matteo Salvini sono infantili, vede nemici immaginari  da abbattere ovunque“.

E nelle ultime 48 ore sembra che il segretario leghista sia stato attaccato su più fronti a Napoli e dintorni. Infatti, sceso a Sorrento, per accogliere i due sindaci di Sorrento e Positano che hanno deciso di passare la partito Lega- Noi con Salvini, ad accoglierlo ha trovato le “fravaglie”. In gergo con questo appellativo si designano dei piccoli pesci locali. E le fravaglie sono la versione partenopea delle più conosciute sardine bolognesi. Ma a differenza degli amici emiliani, i pesciolini sorrentini non hanno rispettato il solito copione del flashmob fermo e muto.  Come ha riportato SkyTg24, si sono messi ad intonare in coro “Bella Ciao”. E se il manifesto a Bologna era “Bologna non abbocca” piuttosto che “Bologna non si Lega“, qui le sardine hanno sbizzarrito la fantasia e si sono spinte fino a “Qui siamo in mare aparto. Populisti siete finiti“. Ma Salvatore Scuotto, a quanto pare, non ha trovato puerili e preconfezionati questi slogan. Alle sardine, infatti, non ha ancora dedicato alcuna scultura.

In risposta a questa evidente provocazione dall’allure artistica, Matteo Salvini, su Facebook, ha commentato: “Cosa non si fa per farsi un po’ di pubblicità”. E ha proseguito: “Anche questa è istigazione all’odio. Ma come sempre nessuno, in questi casi, dice nulla. Comunque io tornarò presto a Napoli per vedere dei veri capolavori artistici: i Presepi”.

Cosa non si fa per farsi un po’ di pubblicità, che squallore. La “scultura” che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio e alla violenza, altro che arte. Non vedo l’ora di tornare a Napoli per ammirare i fantastici Presepi tradizionali, non queste porcherie.

 

In effetti una scultura di tal fatta rappresenta un rischio in duplice senso. I soliti nemici di Matteo Salvini potrebbero accanirsi  contro di lui con insulti e minacce a lui e alla sua famiglia. D’altro canto, invece, alcune persone poco equilibrate potrebbero trarre spunto dalla scultura di Scuotto e fare davvero gesti violenti nei confronti dei migranti. Visto che meno di un mese fa, il Senato ha approvato la creazione della Commissione Segre per contrastare l’odio, ora si spera che intervenga al più presto. Anche l’arte, o presunta tale, talvolta, può incitare all’odio.

Fonte: Il Mattino, Open, SkyTg24, Matteo Salvini Facebook.

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