L’ex Ministro Trenta: “Devo fare vita di relazione, la casa mi serve”. Ma dopo si arrende

Alla fine si è arresa ma lei parla di ingiustizia bella e buona. Una bufera politica si è abbattuto sull’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta per l’alloggio assegnatole durante il suo mandato. Prima di capitolare la Trenta ha cercato di spiegare l’accaduto, dicendosi convinta che dietro questo attacco ci sia un complotto contro di lei. 
Elisabetta Trenta si difende dalle accuse: "Tutto legittimo" - Leggilo.org
L’ex Ministro cerca di raccontare la sua versione dei fatti proprio dalle colonne del Corriere della Sera,  che aveva rivelato la clamorosa notizia. In una lunga intervista Elisabetta Trenta ha spiegato il ruolo del marito, il Generale Claudio Passarelli, nella vicenda, che avrebbe portato a suo dire, molti a travisare la situazione.

“La mia casa di proprietà non andava bene”

L’ex capo del Dicastero della Difesa ha sostenuto che l’assegnazione dell’alloggio di cui si parla tanto in queste ore è stata resa necessaria per motivi di sicurezza. Quando le hanno fatto notare che di norma, non viene assegnato un nuovo alloggio ma vengono rafforzate le misure intorno all’abitazione di proprietà del Ministro, Trenta ha attaccato il suo quartiere. La casa di proprietà si trova al Pigneto, a Roma, luogo secondo Trenta troppo degradato per ospitare un Ministro. Non facendo così fare nemmeno una bella figura all’amica di partito, la Sindaca Raggi: “Mi faccia spiegare. Non ho chiesto subito l’alloggio pur avendone diritto, ma soltanto nell’aprile scorso. Ho resistito il più possibile nel mio. Un ministro durante la sua attività ha necessità di parlare con le persone in maniera riservata e dunque ha bisogno di un posto sicuro. Non potevo alloggiare nella mia casa al Pigneto, anche se mi avessero dato misure adeguate. C’erano problemi di controllo e di sicurezza. In quella zona si spaccia droga e la strada non ha vie d’uscita. E poi io avevo bisogno di un posto dove incontrare le persone, di un alloggio grande. Era necessaria riservatezza”.
“Abbiamo una vita diversa ora, fatta di incontri e relazioni”
Secondo Trenta, l’alloggio sarebbe toccato comunque tempo fa al marito Generale, dato il delicato ruolo che ricopre: “Ho l’atto di cessazione dell’esercito a me e ho tre mesi per andare via. Intanto mio marito ha fatto richiesta perché è aiutante di campo di un generale e per il suo ruolo può avere quell’appartamento. Quando sono diventata ministra, mio marito è stato demansionato. Ora ha di nuovo i requisiti. E comunque noi prima facevamo una vita completamente diversa – ha detto – . Dopo la vita del marito ha seguito quella della moglie. Le condizioni sono cambiate. E anche adesso continuo ad avere una vita diversa. È una vita di relazioni, di incontri”.

 “La nostra casa a Roma è intestata soltanto a me”

La casa di proprietà a Roma non impedisce l’assegnazione dell’abitazione al marito, ha spiegato Elisabetta Trenta: “In realtà mio marito ha la residenza nella sua città dove ha una casa, ma ha diritto ad avere l’alloggio dove lavora. Invece l’appartamento di Roma al quartiere Pigneto è intestato soltanto a me. Finora è rimasto vuoto, non l’ho affittato. Continuo a pagare il mutuo e sono nella legalità e per questo non capisco gli attacchi. Crede davvero che se non fosse stato tutto in regola lo Stato maggiore avrebbe dato il via libera? Potevano dirgli di no. E comunque se avessi lasciato quell’alloggio di servizio per trasferirmi in un altro avrei dovuto fare un doppio trasloco visto che quello di mio marito era a carico dello Stato. Invece così lo Stato ha risparmiato. Non credo proprio che si tratti di un privilegio“.

“Sono sotto attacco da tempo”

Poi il Ministro si è lasciata andare a considerazioni pesanti circa un complotto che potrebbe nascondersi dietro gli attacchi di questi giorni: “Durante il mio mandato io mi sono occupata delle esigenze di tutti i militari. E infatti è sempre stato detto e scritto che i generali mi osteggiavano e la base mi difendeva. Lasci stare, qui ci sono altre ragioni. Due giorni fa è stato pubblicato un documento riservato con il mio test attitudinale per l’Aise, l’agenzia dei servizi segreti. Poi è saltata fuori la storia della casa. E evidente che sono sotto attacco. Forse è un attacco al presidente Conte? All’Aise, al Movimento? Alla Link Campus, dove sono tornata a lavorare?”.

“Rimango nei 5 Stelle. Di Maio? Ho spiegato tutto”

Riguardo all’invito del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio di lasciare al più presto l’alloggio,riportato da Tgcom24, Trenta aveva chiarito: “Ho parlato con Di Maio, gli ho spiegato che tutto è stato fatto correttamente. Quando l’incarico di mio marito sarà terminato lasceremo la casa come dicono le regole”. L’ex Ministra nonostante il mancato sostegno dei colleghi aveva detto di non avere alcuna alcuna intenzione di abbandonare il Movimento: “Ho chiesto di essere una dei 12 facilitatori del nuovo organigramma del M5S. Ci rimarrò di sicuro”.

Fonte: Corriere della Sera, Tgcom24

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