L’ex Ministro Trenta cede: “Rinuncio all’alloggio, ma contro di me una gogna mediatica”

L’ex Ministro della Difesa del Governo Conte I Elisabetta Trenta ha ceduto alle pressioni ed ha lasciato l’alloggio che le fu concesso per questioni di sicurezza dallo Stato. La notizia aveva scatenato un’accesa polemica politica, con i partiti dell’opposizione che avevano annunciato provvedimenti in Parlamento. Ma per Trenta però la faccenda era perfettamente legittima. 

Trenta scandalo casa - Leggilo.Org

Nel settembre scorso l’ex titolare della Difesa Elisabetta Trenta rilasciò un’amara intervista al Messaggero: “Sapevo che il Movimento non mi avrebbe lasciato al ministero”, ha detto la Trenta al quotidiano capitolino. Non mancando di sottolineare la propria amarezza: “Lo dico. Non sono contenta, non meritavo tutto questo”. E aggiungeva: “Sono stata una delle persone che ha lottato più di tutti contro Salvini. Voglio stare zitta perché in questo momento potrei dire di tutto e contro tutti”. Parole dure e amare che potrebbero esserle rinfacciate, oggi, perché come ha rivelato il Corriere della Sera, l’ex Ministro, risiedeva ancora nell’alloggio che le fu concesso quando era a capo del Dicastero della Difesa del primo Governo Conte, per motivi di sicurezza dallo Stato Italiano. Motivi di sicurezza che inevitabilmente non hanno più ragion d’essere, dalla caduta dell’Esecutivo nell’agosto scorso. Una circostanza del tutto anomala, che ha scatenato una bufera politica. La denuncia arrivata dalle colonne del Corsera, ha messoe in stato di agitazione i grillini e gli alleati di Governo dem. Elisabetta Trenta si è cosi trovata tra due fuochi: quelli delle opposizioni e quello amico del M5S, che ne ha voluto sapere di essere trascinato in una storia di privilegi e concessioni.

Trenta: “La stessa casa è stata assegnata a mio marito”

Elisabetta Trenta, tramite un post di Facebook ha provato a difendersi dando la sua versione dei fatti. Una risposta che aveva convinto poco da un punto di vista di opportunità politica, dal momento che lei non ricopre più una carica istituzionale non dovrebbe godere dei benefici legati ad esso, indipendentemente dalle scadenza degli alloggi: “Da ministro ho chiesto l’alloggio di servizio perché più vicino alla sede lavorativa, nonché per opportune esigenze di sicurezza e riservatezza. L’alloggio è stato assegnato ad aprile 2019, seguendo l’opportuna e necessaria procedura amministrativa, esitata con un provvedimento formale di assegnazione da parte del competente ufficio. Quando ho lasciato l’incarico, avrei avuto, secondo regolamento, tre mesi di tempo per poter lasciare l’appartamento;termine ancora non scaduto (scadenza tre mesi dal giuramento del nuovo governo, vale a dire 5 dicembre 2019)”.

Secondo l’ex Ministro, l’assegnazione dello stesso alloggio al marito, non sarebbe stata altro che un alleggerimento dei costi per l’amministrazione pubblica, ma non è chiaro secondo quali nome amministrative sia avvenuta tale scelta: “Come è noto, mio marito è ufficiale dell’Esercito Italiano con il grado di maggiore e svolge attualmente un incarico di prima fascia, incarico per il quale è prevista l’assegnazione di un alloggio del medesimo livello di quello che era stato a me assegnato. Pertanto, avendo mio marito richiesto un alloggio di servizio, per evitare ulteriori aggravi economici sull’amministrazione (a cui competono le spese di trasloco, etc.), è stato riassegnato lo stesso precedentemente concesso a me, previa richiesta e secondo la medesima procedura di cui sopra”. 

https://www.facebook.com/ElisabettaTrentaM5S/posts/470912060211394

Maurizio Gasparri: “Lasci subito quella casa” 

Duri gli attacchi delle opposizioni che si sono scagliate contro il Movimento 5 Stelle come ha raccontato Tgcom24. Per Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo di Forza Italia al Senato: “Altro giro, altra corsa! E anche oggi gli italiani hanno avuto un nuovo chiaro esempio della doppia morale grillina urlano ‘onestà’ ma pensano solo a occupare le poltrone e, a quanto pare, gli appartamenti di servizio”. Per Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli D’Italia: “Buffagni e il Movimento 5 Stelle sapevano bene che la Trenta, già consigliere comunale del Ccd, aveva imparato a far politica nei partiti che loro dicono di combattere, ma dai quali mutuano le peggiori abitudini”.

Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e membro della Commissione Difesa a Palazzo Madama era stato categorico: “Lasci subito quell’appartamento e torni a casa sua. L’ipocrisia del Movimento 5 stelle non ha limiti e pur di rimanere attaccati alle poltrone si insultano e scaricano le responsabilità a vicenda”. Il capo politico grillo, Luigi Di Maio aveva invitato Trenta a non tentennare: “Sicuramente il marito avrà diritto a quell’alloggio. Ma è opportuno che in questo momento la ministra, dopo aver avuto tre mesi di tempo per lasciarlo, lasci quell’alloggio. Poi il marito farà la richiesta per ottenere l’alloggio come tutti gli ufficiali dell’Esercito seguendo la normale graduatoria. É la cosa più corretta da fare”.  

La resa dell’ex Ministro Trenta 

Alla fine Elisabetta Trenta ha ceduto. Come racconta l’agenzia Agi, l’ex Ministro ha annunciato che lascerà l’alloggio: “Mio marito, titolare dell’alloggio, sta presentando istanza di rinuncia della casa. Il suo è un atto d’amore nei miei confronti”. Ma poi l’ex titolare del Dicastero della Difesa annuncia battaglia: “Non mi sono arresa. Mio marito, che è titolare dell’alloggio e che ne ha il diritto, come ha già fatto nel passato quando l’ho demansionato fa un altro passo indietro, ma lo fa per tutelare me e la mia serenità, perché in tre giorni sono stata oggetto di una ingiusta gogna mediatica, e passerò i prossimi giorni a fare le querele”.

Trenta si sente vittima di un complotto e denuncia: “Non è giusto che una privata cittadina sia sottoposta a tutto questo per non aver fatto nulla, quindi io mi devo difendere, e facendo questo mi rafforzo, facendo vedere a tutti che c’è qualcuno che ha la faccia pulita fino in fondo. Mio marito per amore sta rinunciando a un suo diritto”.

 

Fonte: Corriere della Sera, Tgcom24, Messaggero, Agi

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