Conferenza Episcopale Italiana, 695 milioni di euro depositati in Banca Carige

Cei: la Conferenza Episcopale Italiana ha versato tra il 2017 e il 2018 695 milioni di euro in Banca Carige.

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Per chi non lo sapesse, la Cei è la Conferenza Episcopale Italiana ed è l’assemblea permanente dei vescovi italiani. Si tratta di un  organismo che ha un particolare rilievo tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica anche perchè alla Cei vengono devoluti gli introiti raccolti dallo Stato attraverso l’8 per Mille. L’ultima volta che si era parlato di denaro, in relazione alla Cei era avvenuto nel settembre scorso, quando il Messaggero informava che  la Conferenza Episcopale Italiana aveva deciso di aumentare lo stipendio dei sacerdoti del 12,61%: i vescovi avevano deliberato un aumento di 20 euro in più ogni mese. Più rielvante, forse l’informazione raccolta dal  Fatto Quotidiano – attraverso il giornalista Ferruccio Sansa – che ha ricostruito come la Ceu abbia depositato tra il 2017 e il 2018 ben 695 milioni di euro in Banca Carige un istituto che stra attraversando un periodo di difficoltà.

Cei e i 695 milioni: dove sono i soldi?

Il Fatto racconta che tra il 2017 e il 2018 vengono depositati nelle casse dell’Istituto in poche settimane centinaia di milioni che vengono poi prelevati a transazioni di dieci, venti, cento. Il 5 luglio 2017 la Cei deposita cento milioni. Il 22 novembre vengono ritirati i primi 28. Nelle settimane successive altri 26 milioni, poi 28, ancora 26 e infine 18. Dopo il saldo di nuovo a 0, nel 2018 vengono effettuati altri due versamenti: il 10 gennaio entrano 112 milioni, che ad aprile vengono di nuovo prelevati in blocchi di 10, 29, 3, 26, 2, 29, 13,5 milioni. La cifra più grossa arriva il 28 giugno 2018: ben 483 milioni. Anche in questo caso, poche settimane dopo il deposito, cominciano i prelievi: a luglio 2018 vengono ritirati 350 milioni, mentre fino a dicembre rimangono 100 milioni che restano sul conto fino al 28 del mese. Dopodiché anche questi vengono tolti dal deposito, giusto in tempo: il 2 gennaio 2019 infatti viene deciso il commissariamento della banca, che attualmente attende sviluppi per poter essere salvata.

Come mai Cei ha depositato somme così ingenti e soprattutto in Banca Carige? Secondo quanto spiegano gli ambienti Cei –  a Sansa de Il Fatto:  “Il denaro che noi amministriamo proviene tutto dall’8 per mille. È circa un miliardo l’anno che utilizziamo per edilizia di culto, carità . circa 100 milioni – e sostentamento del clero, circa 370 milioni”. Il motivo di spostamenti così veloci di capitale è perché non si tratta di operazioni finanziarie: “Ci appoggiamo a una banca per un breve periodo in attesa di utilizzare il denaro sul campo. Ovviamente le date dei depositi e dei prelievi non vanno messe in relazione con le vicende societarie della banca, che non ci riguardano. Noi riceviamo i denari dallo Stato a giugno”. La scelta di Carige in realtà non avrebbe particolare rilievo, visto che – spiegano – “Distribuiamo la liquidità in diverse banche” .

 

Fonte: Il Fatto Quotidiano, Messaggero

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