Luigi Di Maio: “Se aumenta l’Iva questo Governo non ha più ragione di esistere”

Movimento 5 Stelle ribadisce una volta per tutte che non ci sarà alcun aumento dell’Iva, caposaldo di questo secondo governo Conte.

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Il Movimento 5 Stelle è stato molto chiaro: “non ci sarà alcun aumento dell’Iva”. Lo ha detto senza mezzi termini l’attuale Ministro degli Esteri e leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio in un’intervista a Non è l’Arena di Massimo Giletti: “Io posso dire una cosa, senza voler minacciare nessuno: se il senso del Governo era ‘tagliamo il numero dei parlamentari’ e ‘ non aumentiamo l’Iva’ confermiamo il senso di questo Governo”. 

Attualmente le aliquote Iva presenti in Italia sono tre: 4% è l’aliquota minima,  la percentuale che si paga sui prodotti di primaria importanza, come panetteria, generi alimentari. Il 10% è l’aliquota ridotta, ovvero la percentuale che si paga sui prodotti e servizi del settore turistico – alberghi, pizzerie, hotel, ristoranti, ecc. –  su alcuni prodotti alimentari e su alcuni casi di recupero edilizio; il 22% è l’aliquota ordinaria, ovvero la percentuale che si paga su tutti gli altri prodotti e servizi a cui non viene applicata l’aliquota minima e ridotta. Proprio su questi punti è intervenuto di nuovo Di Maio: “L’Iva non può aumentare, né nell’aliquota minima, in quella intermedia, né in quella più alta. Poi diciamoci un’altra cosa: se vogliamo far pagare di meno l’Iva ai cittadini che pagano con le carte di credito, la postapay, il bancoposta per me va benissimo, così recuperiamo anche un po’ di evasione”. Aggiungendo poi: “L’evasione in Italia è quella dei grandi evasori. Per questo vorrei che nella riforma della giustizia venisse messo il carcere per i grandi evasori”.

Più chiaro di così si muore, insomma, ma sembra che alcuni giornali non abbiano recepito il messaggio. Come riporta Ansa, ci sarebbe una una “forte irritazione a Palazzo Chigi per una comunicazione che mistifica la realtà” in merito alla questione dell’Iva. Come riporta sempre l’agenzia stampa, l’unica ipotesi, poi scartata sarebbe stata un aumento dell’ Iva di 1,5 punti per l’uso del contante con una diminuzione 3 punti se si fosse utilizzata la carta di credito. “Se non si spiega il meccanismo e si dice solo che si voleva aumentare l’Iva si fa una operazione comunicativa mistificatrice della verità” scrive la nota di Palazzo Chigi. E il premier Giuseppe Conte ribadisce il concetto, scrive l’Ansa: “Non aumenteremo l’Iva“.

Anche Repubblica riporta la nota stampa diffusa dal Movimento 5 Stelle: “Ancora oggi sui giornali sentiamo parlare di ‘rimodulazione’ dell’Iva. Lo ribadiamo per l’ennesima volta: no a giochini e giri di parole, l’Iva non deve aumentare. Questo governo nasce su due principi fondanti: il blocco dell’Iva e il taglio dei parlamentari. Se uno dei due viene meno, allora si perde il senso di questo governo”.

“L’Iva aumenterà” così diceva il ministro Tria

Insomma, un pericolo scampato: “Lo scenario tendenziale del Def incorpora i rialzi dell’Iva e delle accise“, aveva detto ad aprile l’allora  Ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione. Proprio a pagina 61, come riporta Il Foglio, si diceva che le maggiori entrate, per circa 50,8 miliardi, sarebbero state  “riconducibili prevalentemente alle disposizioni della legge di Bilancio relative agli aumenti delle aliquote Iva e delle accise”. Erano i tempi un cui si parlava di Flat Tax e relative coperture.

Ora, archiviata la tassa piatta, pare la credibilità del Conte bis si basi proprio sul mancato aumento della aliquote. Non resta quindi che attendere la legge di bilancio 2020 per capire se si sta dicendo la verità.

 

Fonte: Ansa, Repubblica, La 7, Il Foglio

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