Alleanza alle Regionali, il PD propone, il Movimento giura: “Mai con loro”

Il Movimento Cinque Stelle si oppone all’ipotesi di un’alleanza con il Partito Democratico in vista delle elezioni regionali. L’idea di Dario Franceschini e Nicola Zingaretti viene dunque rispedita al mittente, per dare spazio ad altre priorità.

Regionali PD Movimento 5 Stelle - Leggilo

 

Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio sorridono: l’alleanza tra i loro due partiti ha permesso la nascita di un nuovo esecutivo. Le cose sono cambiate tra le due fazioni che si sono ostacolate fino a qualche giorno fa? In parte sì e in parte no. Se il patto c’è per quanto riguarda il governo, e non è poco, ma non c’è accordo su altri terreni politici.

In particolare, Dario Franceschini aveva prospettato la continuità dell’alleanza giallorossa anche per le elezioni regionali: “Se lavoreremo bene – le sue parole riportate dall’Ansa – potremo presentarci insieme già alle regionali. Per battere questa destra, ne vale la pena” con un’alleanza “politica ed elettorale. Che parta dalle prossime elezioni regionali, passi per le comunali e arrivi alle politiche.

L’esponente politico dei Dem era apparso estremamente fiducioso riguardo all’esito della proposta: “Sarà difficile, non c’è dubbio. Soprattutto se si limiterà a essere il mero prodotto di forze politiche contrapposte. Però io penso che arriveremo fino alla fine della Legislatura per le ragioni per cui è nato questo esecutivo. Sono ragioni immediate e di prospettiva”. Si tratta, ha proseguito il neo ministro, della “situazione del Paese. Cosa sarebbe stato dell’Italia senza questa operazione? Cosa sarebbe successo alla nostra economia? E’ bastato un solo giorno in cui si è rischiato di non siglare l’accordo e lo spread è di nuovo schizzato. Saremmo nel disastro“.

Tutto, per evitare lo spettro Matteo Salvini, come confermato da Franceschini a Repubblica: “Senza questo governo, saremmo in campagna elettorale. Avremmo Salvini al Papeete ma all’ennesima potenza, magari a torso nudo a mietere il grano. Solo odio e paura. Ci troveremmo alla vigilia della vittoria della Lega. Da celebrare magari proprio il 28 ottobre”, data della marcia su Roma. Ma non il fascismo che “fortunatamente non tornerà. Ma Salvini è il massimo di pericolosità democratica che si può avere nel 2019. E quel pericolo non è finito. Rimane finché qualcuno soffia sulla paura. E noi non potevamo replicare l’errore che quasi 100 anni fa hanno commesso socialisti, popolari e liberali facendo fallire gli esecutivi Bonomi e Facta.”

Anche Nicola Zingaretti, segretario del PD, si è detto favorevole all’idea di Franceschini: “E’ un’idea corretta. Bisogna rispettare le realtà locali, ma se governiamo su un programma chiaro l’Italia, perché non provare anche nelle Regioni ad aprire un processo per rinnovare e cambiare?“.

Udita la proposta, non si è fatto attendere il commento di Matteo Salvini: “Alleanza M5s-Pd alle regionali?  La facciano. Questi nel nome della poltrona non conoscono vergogna. Lo facciano anche in Umbria, li sfido“.

Ma cosa ne pensano i diretti interessati del Movimento Cinque Stelle? I grillini allontanano l’idea, come riportato da Tg Com24: raccogliendo dichiarazioni all’interno del Movimeno: “Il tema delle alleanze alle regionali non è all’ordine del giorno. E non c’è in ballo alcuna possibile alleanza con il PD in vista delle prossime elezioni Regionali. Le priorità per il Movimento sono altre, ci sono temi importanti da affrontare e provvedimenti da realizzare in tempi celeri a favore dei cittadini. Una cosa è certa: le dinamiche interne tra forze “. Secondo Agi Luigi Di Maio e compagni vogliono vedere come i dem si comporteranno su temi cruciali, taglio dei parlamentari in testa. E la tempistica imposta a quest’ultimo provvedimento non fa ben sperare, per ora.Secondo Open il no “netto” del Movimento Cinque Stelle ad alleanze nel territorio con il PD apre di fatto all’uscita di Matteo Renzi dal PD con la costituzione di gruppi parlamentari autonomi. Ma sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, sopratutto dopo un’estate nel corso della quale i protagonisti hanno detto tutto ed il contrario di tutto.

 

Alessandra Curcio

Fonti: Ansa, Repubblica, TgCom24

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