Matteo Salvini: “Il PD non vuole il taglio dei Parlamentari, il M5S è già in trappola”

Matteo Salvini ha parlato di un “inciucio” senza alcun terreno comune per quanto riguarda l’ipotesi di un governo Dem-Cinque Stelle.

Dopo aver dato avvio alla crisi di governo lo scorso 8 agosto, Matteo Salvini è più carico che mai: insiste che non si prendano in giro 60 milioni di Italiani e che si vada al voto, forte anche del fatto che i sondaggi – come riporta Fanpage – la Lega sarebbe al 38%. Un risultato che sicuramente consentirebbe al partito di ottenere una ampia maggioranza sia alla Camera sia al Senato, anche alleandosi solo con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, all’8% dei consensi. Aggiungendoci anche il 6,5% di Forza Italia, poi, il centrodestra raggiungerebbe il 50,5% dei consensi.

Per cercare di annientare la forza politica di Salvini, PD e Movimento 5 Stelle stanno cercando di trovare un accordo che possa portare l’esecutivo almeno fino alle elezioni del 2022 del nuovo Presidente della Repubblica chiudendo ogni futuro politico del leader della Lega, come scrive il Messagero. Per farlo è stato preso in considerazione anche il nome di Roberto Fico come nuovo Premier, visto che il PD non intende andare avanti con un Giuseppe Conte Bis.

Salvini: “Il PD ha già dato uno sberlone ai 5 Stelle”

Intervistato sugli ultimi eventi, l’ex vicepremier ha dichiarato – come riporta il video dell’Ansa: ” Ma come? I Cinque Stelle  fino a ieri dicevano che era fondamentale tagliare i parlamentari, abbiamo votato tre volte, ho detto in Senato ‘Votiamo e poi andiamo ad elezioni’ e nelle proposte proposte del Pd c’è subito lo sberlone: niente taglio dei Parlamentari. Ognuno è libero di tirare a campare come vuole; le donne e gli uomini della Lega sono donne e uomini liberi”.

Effettivamente  nei cinque punti programmatici voluti dai Dem per continuare a governare assieme al Movimento è sparita la proposta del taglio dei parlamentari: appartenenza leale all’Unione europea, centralità del Parlamento, sostenibilità ambientale, cambio nelle politiche migratorie, svolta delle ricette economiche e sociali. I 5S  – come riporta Tgcom24 – fanno sapere che si tratta di proposte molto generiche quasi fotocopia di un manifesto 5 Stelle.

Il punto più importante rimane comunque – a poche ore dalle dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte – il fatto che non ci sarà il quarto e ultimo voto necessario all’approvazione definitiva della riforma,  che avrebbe ridotto il numero dei parlamentari dagli attuali 945 tra Camera e Senato a 600 totali, 200 senatori e 400 deputati. E su questo bisogna dare ragione a Salvini: Luigi Di Maio infatti aveva fortemente insistito su questo atto durante la negoziazione della crisi di governo, segno che ormai l’alleanza tra Lega e Pentastellati è decisamente naufragata.

Nel frattempo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 22 agosto finirà di ascoltare i principali gruppi parlamentari e ha chiesto velocità sui tempi: niente “governicchi” comunque, ma – se non ci saranno le condizioni –  un governo di garanzia per gestire il percorso elettorale di ottobre.

Fonte: Ansa, Adkronos, Tgcom24, Fanpage

 

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