Matteo Renzi: “Salvini dimentica che il Vangelo dice di aiutare il prossimo”

Un appello all’accoglienza dei migranti è stato lanciato a Matteo Salvini da Matteo Renzi, nel suo intervento di ieri in Aula. Un appello che sì è compiuto quasi in contemporanea con lo sbarco dei migranti dalla Open Arms. Polemiche per l’utilizzo dei simboli religiosi da parte del Ministro dell’Interno. 

Renzi migranti Salvini - Leggilo

Crisi di governo sì, ma la questione migranti ha spodestato anche in Aula, nel pomeriggio di ieri, quando si aspettavano le mosse dell’ormai ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Se per quest’ultimo Matteo Salvini ha utilizzato nuovamente i simboli religiosi per puro esibizionismo, anche l’ex Premier Matteo Renzi ha ripreso l’argomento, in relazione alle sue posizioni in tema migranti. Rivolgendosi al Ministro dell’Interno, il senatore del PD ha invitato il suo omologo a leggere il Vangelo, “ovviamente secondo Matteo“, quando in uno dei suoi passaggi più celebri dice “avevo freddo e mi avete accolto, avevo fame e mi avete dato da mangiare“.

Se infatti Salvini credesse realmente in quei valori, ha detto Renzi, avrebbe fatto sbarcare i migranti della Open Arms – cosa accaduta dopo diverse ore. I profughi, ha continuato l’ex Premier – come riportato da La Stampa –  sono stati “ostaggio di una politica vergognosa”. Matteo Renzi ha poi chiesto che Salvini faccia luce sulla questione dei fondi russi e ha criticato la decisione di far crollare la maggioranza aprendo la crisi. “Salvini ha fatto una retromarcia e un errore politico. Non puoi aprire una crisi al buio a metà agosto rischiando di fare aumentare l’Iva. È un atto da irresponsabile, si è comportato da irresponsabile, la sua decisione è una follia”, ha proseguito Renzi a margine della discussione in aula a Palazzo Madama.

Intanto, informa Il Sole 24 ore, cominceranno questo pomeriggio le consultazioni che si chiuderanno domani. L’intenzione del capo dello Stato – che ha ormai tutto nelle sue mani – è quella di non allungare i tempi di una crisi che martedì ha trovato il suo epilogo nelle dimissioni di Giuseppe Conte annunciate in Aula e poi consegnate a Sergio Mattarella in serata. Mattarella ha preso atto delle dimissioni, ma sembra non abbia alcuna intenzione di concedere dilazioni, a meno che non vi sia una chiara e pubblica intenzione di impegnarsi in un nuovo governo politico e in una nuova maggioranza. “La lacerazione è stata talmente dirompente che si rende necessario” – si dice dal Colle – un nuovo Esecutivo a tempo che, nel giro di due mesi, porti alle urne con una squadra composta da figure di tipo tecnico, istituzionale, prese dal mondo della pubblica amministrazione e dello Stato”.

Fonte: La Stampa, Repubblica, Il Sole 24 ore

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