Angela Merkel dà ragione ad Carola Rackete: “Salvare i migranti è un imperativo umanitario”

Angela Merkel ha parlato di finanziamenti russi, immigrazione e Brexit in conferenza stampa pre-pausa estiva. La cancelliera, che lascerà la politica nel 2021, ha rassicurato i giornalisti circa il suo stato di salute, smentendo le voci sul suo conto alimentate dai tremori durante le sue ultime apparizioni in pubblico.

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Lascerà la politica nel 2021 la cancelliera tedesca Angela Merkel, alla fine del suo mandato. Ha provato a smentire le voci di chi la vuole in stato grave di salute eppure i dubbi restano. La notizia dell’abbandono, poi, sembra dare adito ai sospetti sul suo conto. La donna è apparsa in pubblico tremante, in stato di agitazione e, dicono, notevolmente provata. A Berlino, sotto il sole, durante la cerimonia in onore del Presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, le telecamere la riprendono con le mani e braccia tremanti; stessa scena si ripete dieci giorni dopo, ad un altro evento; infine l’ultimo in ordine di tempo lo scorso 10 luglio, alla parata degli onori militari nel cortile della cancelleria a Berlino. I tremori hanno fatto immediatamente pensare al Parkinson. Ma la Merkel – che ha sempre sostenuto di volersi ritirare a vita privata smentendo i pettegolezzi che la volevano alla guida dell’Onu o di un’Istituzione europea – toglie ogni dubbio. “Sono in grado di poter assolvere pienamente i miei compiti anche dal punto di vista della salute”, ha spiegato nella conferenza stampa annuale d’estate a Berlino, come riporta l’Ansa. “Capisco le vostre domande, ma sto bene. Ho a cura la mia salute! Il 2021 segnerà la fine della mia vita politica, ma spero ci sia una vita anche dopo”, ha detto ai giornalisti. Del resto, la privacy è un mood tedesco e scavare nel privato di esponenti pubblici non è cosa semplice. Ma, a fare due conti, dietro l’angolo sembra esserci qualcosa di strano e la smentita è servita a poco. Il futuro darà risposta ma, intanto, gli argomenti al presente sono diversi.

In conferenza si è parlato anche dei presunti finanziamenti russi al partito della Lega di Matteo Salvini: “I chiarimenti spettano all’Italia e al Parlamento. Certo la vicenda suscita degli interrogativi, ma vediamo di continuo partiti populisti e di destra ricevono in questa e in altre forme l’appoggio del Cremlino. Questo è motivo di preoccupazione”, ha detto la Merkel nel consueto incontro con la stampa prima della pausa estiva. Poi, come riporta Tgcom24,  la cancelliera ha commentato anche un altro argomento al centro delle scene: “I salvataggi in mare non sono solo un dovere, sono anche un imperativo umanitario“, ha detto Merkel. Non è difficile scorgere in queste parole un riferimento al caso Sea Watch e alla sua connazionale Carola Rackete. La politica ha ribadito la necessità di una soluzione che non sia solo temporanea, ma definitiva, per risolvere la questione del “penoso tira e molla che si scatena ogni volta che una nave approda sulle coste europee per decidere chi si farà carico dei migranti”. Soluzione che, probabilmente, arriverà – in senso contrario a quello auspicato da Salvini – direttamente dall’Europa, viste le premesse della neo eletta alla Presidenza della Commissione Ursula von Der Leyen. “Sono anni che si parla di una riforma ma non si arriva a nulla di concreto. Anche la Germania è colpevole”, ha continuato.

Qualche commento anche sulla Brexit, su cui la cancelliera si è detta disponibile a discutere su un’ulteriore rinvio alla scadenza: “Se il Regno Unito ha bisogno di più tempo, bisogna lasciarglielo“. Poi sull’attivista Greta Thunberg: “Il suo attivismo ambientalista ci ha sicuramente spinto a un’accelerazione nell’azione di Governo. Prevista per il 20 settembre una legge che fissi nuovi obiettivi sul CO2 ed un’eventuale tassa sulle emissioni”. Infine qualche cenno ai risultati del suo mandato: “Ho consentito al debito di scendere sotto al 60% del Pil, è stata una politica di bilancio giusta. Consegnare ai giovani un futuro senza debiti è importante”, ha concluso alla stampa.

Chiara Feleppa

Fonte: Tgcom24, Ansa

 

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