Sea Watch, il ministero dell’Interno smentisce Carola Rackete: “Nessun migrante è malato”

Fonti del Viminale smentiscono seccamente la versione della capitana Carola Rackete, secondo cui la Sea Watch avrebbe forzato lo sbarco a Lampedusa perché ci fossero all’interno della nave ci fossero migranti che stavano male.

 

Secondo quanto riportato da Il Giornale, la Sea Watch non avrebbe affatto speronato la motovedetta della Guardia di Finanza per “stato di necessità”. Interrogate sul punto dal quotidiano milanese, fonti del ministero dell’Interno avrebbero smentito la versione fornita dalla capitana Carola Rackete per difendersi dalle accuse che le sono rivolte, vale a dire che all’interno della nave dell’ong tedesca ci fosse un’emergenza per via della presenza di alcuni migranti con problemi di salute.

Una decisione a cui ha plaudito il ceo della Sea Watch, Johannes Bayer: “Siamo orgogliosi del nostro capitano, ha agito nel modo giusto. Ha insistito sulla legge del mare e ha portato la gente al sicuro”.

Ebbene, stando a quanto riferito dal Viminale, nulla di questo corrisponderebbe al vero: “Nessuno dei 41 immigrati scesi dalla Sea Watch presenta malattie o problemi particolari come scabbia o disidratazione”. Le persone trasportate dentro l’imbarcazione capitanata da Carola Rackete sarebbero inoltre “state rifocillate” e tutti i migranti avrebbero “passato una notte serena”.

Non sarebbero dunque stati necessari accertamenti specifici o voli in elisoccorso in direzione dell’ospedale di Palermo. Questa notizia non avrebbe per nulla sorpreso il ministero presieduto dal leader della Lega, Matteo Salvini, visto che nei precedenti giorni i malati e i bambini assieme ai loro accompagnatori erano stati fatti sbarcare sull’isola siciliana dal governo italiano.

A questo punto, però, le stesse fonti del Viminale rimangono con una perplessità: “Resta quindi da capire a quale ‘stato di necessità’ si riferisse la ong per giustificare l’attracco non autorizzato con speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza”. Un dubbio che dovrà sciogliere Carola Rackete, indagata dalla Procura di Agrigento, come riferito dall’Ansa, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di rifiuto di obbedienza a nave da guerra

Fonte: Il Giornale, Ansa

Impostazioni privacy