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Politica

Sea Watch, Lampedusa risponde a colpi di lenzuoli al prete pro migranti

La solidarietà espressa dal parroco di Lampedusa non è sostenuta da tutti. Nell’isola inizia a salire il malumore per i continui sbarchi di imbarcazioni cariche di immigrati in vista della stagione estiva.

Come riportato dall’Ansa, negli scorsi giorni 20 persone circa, tra le quali il parroco di Lampedusa Don Carmelo La Magra, hanno deciso di dormire sul sagrato della chiesa dell’isola, dedicata a San Gerlando, per volere i porti aperti. Il sacerdote si è espresso chiaramente sul caso della nave Sea Watch sia ai microfoni di Adnkronos che con un post sul proprio profilo Facebook: “Noi siamo qui a condividere il desiderio di un #portosalvo per tutti #SeaWatch3 Dormiamo in piazza finché non li fate scendere”.

Lo stesso nelle settimane scorse aveva detto la sua sulla vittoria della Lega a Lampedusa analizzandolo in questo modo: “Il boom della Lega a Lampedusa? E’ un voto contro l’accoglienza. Ma l’accoglienza non danneggia la comunità locale – aveva sottolineato il sacerdote – La gente ha, piuttosto, paura che una cattiva gestione del fenomeno la danneggi anche dal punto di vista lavorativo e turistico”.

Lenzuoli di protesta contro il Parroco di Lampedusa

Le iniziative del parroco e dei suoi seguaci non hanno lasciato indifferenti né gli appartenenti alla Lega di Matteo Salvini, guidata dalla leader locale Angela Maraventano, né diversi altri isolani, scrive La Sicilia, stanchi di continui sbarchi di immigrati. Per questa ragione è salita la protesta, con l’esposizione di alcuni lenzuoli con all’interno alcune scritte inequivocabili sia contro l’arrivo di migranti (“Basta sbarchi”, “Porti chiusi per la Sea Watch”) che contro il prete a favore dell’approdo di queste persone dall’Africa “Parrì, occupati di noi parrocchiani”.

La paura che serpeggia tra i lampedusani è che possa ripetersi quanto accaduto alcuni anni fa. In quel caso lo sbarco di un numero indefinito di immigrati possa spingere molte persone a disdire le prenotazioni e dunque ridurre significativamente le entrate dovute al turismo. Ad essere preso di mira non è solo Don Carmelo La Magra, ma anche un altro promotore della campagna per i porti aperti, vale a dire il sindaco Totò Martello.

Fonte: Ansa, Adnkronos, Repubblica, La Sicilia

Pubblicato da
Lorenzo Pierini

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