Mimmo Lucano rinviato a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Dovrà affrontare il processo Mimmo Lucano, tre volte sindaco di Riace, ora sospeso. Lucano è stato rinviato a giudizio assieme agli altri 26 indagati nell’ambito dell’inchiesta denominata “Xenia” riguardante la gestione dei migranti a Riace.

Mimmo Lucano a giudizio per immigrazione clandestina - Leggilo

Un “modello” per alcuni, uno scandalo per altri. A stabilire la verità ora ci sarà il Tribunale di Locri. La decisione è stata letta dal Giudice per l’udienza preliminare Amelia Monteleone dopo sette ore di camera di consiglio. Per Lucano e altre 26 persone rinviate a giudizio, l’accusa contesta, a vario titolo, i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio. Gli avvocati Andrea Daqua e Antonio Mazzone, difensori di Lucano e della compagna Tesfahun Lemlem, prima che il gup Monteleone si ritirasse in camera di consiglio aveva chiesto per entrambi il non luogo a procedere.

Ora Lucano avrà la possibilità di affrontare un processo e provare la propria innocenza, come riportato dall’Ansa. Del resto è quanto ha rivendicato di voler fare, anche recentemente, dopo che la Corte di Cassazione era intervenuta in suo favore, limitatamente al divieto di dimora a Riace disposto nei suoi confronti. “Io non fuggo davanti al processo” aveva detto Lucano con riferimento al Ministro dell’interno Matteo Salvini per la vicende relative alla Nave Diciotti. Parole simili erano state pronunciate da Luca Casarini, il capo missione delle Mare Jonio, mentre si stava recando dagli inquirenti per l’inchiesta riguardante l’ultimo viaggio dell’imbarcazione. “Sono senza parole” avrebbe detto Lucano oggi nell’apprendere la notizia.

Nessuno degli indagati era presente in aula alla lettura del dispositivo da parte del Gup, così come era accaduto anche nelle cinque giornate di udienza. Lucano, al terzo mandato come primo cittadino di Riace, proprio nell’ambito dell’operazione Xenia della Procura di Locri, il 2 ottobre, era dapprima stato posto agli arresti domiciliari, misura poi trasformata nel divieto di dimora a Riace provvedimento contro cui i suoi legali avevano fatto ricorso.

L’inizio del processo è stato fissato per l’11 giugno prossimo a Locri.

Fonte: Ansa

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