Città del Vaticano, via ai migranti se sprovvisti di permesso

Papa Bergoglio: “Coloro che costruiscono i muri finiranno prigionieri dei muri che hanno costruito”. Per questo le mura Vaticane sono così alte?

Vaticano e migranti, perchè non possono entrare - Leggilo

Città del Vaticano – Da quando vige l’esecutivo giallo-verde, Papa Bergoglio ammonisce la linea dura del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che da Colle del Viminale, previene ogni forma di flusso di Migranti dal Nord Africa alle Coste del Bel Paese. Al ritorno dal suo viaggio Pastorale in Marocco, il Pontefice ha ammonito gli Stati di tutto la UE, ed anche oltre oceano, invitando ad aprire le proprie porte e porti ai migranti bisognosi.

Ma chi ogni giorno attraversa i quartieri di Roma tra Prati e Gianicolo, può notare le imponenti Mura Leonine che sono la cinta muraria di 3 km con 44 torri alte 14 metri a protezione del Colle Vaticano e dei suoi cittadini all’interno.

Il Primo cittadino nonché Sovrano assoluto della Città del Vaticano Papa Francesco I, dovrebbe conoscere le Leggi dove risiede come Capo di Stato. E certo le conosce, anche se talvolta non sembra quando si dice addolorato per la politca del Governo. Una vecchia Legge del 1929 – la  n.III del 7 giugno 1929 sulla cittadinanza ed il soggiorno – non permetteva a nessuno di risiedere all’interno della Città senza le autorizzazioni necessarie, pena l’espulsione coatta con la forza pubblica. E’ una legge firmata da PIO XI che è stata modificata nel corso dei decenni dai successori di Pietro. La muova normativa porta il sigillo Papale di Benedetto XVI ed è così trascritto: Coloro che si trovano nella Città del Vaticano senza le necessarie autorizzazioni o dopo che esse siano scadute o revocate possono esserne allontanati. Una prescrizione certo ben osservata visto i severi controlli e piantonamenti delle Guardie Svizzere a difesa delle porte di accesso del piccolo Stato.

Il discorso di Bergoglio al rientro dal Marocco è severo e spara a zero contro le manovre politiche dei flussi migratori, come riportato da Osservatore Romano: “I costruttori di muri diventeranno prigionieri dei muri che fanno, siano di lame tagliate con coltelli o di mattoni. Ho visto un pezzo di quella barriera, il filo spinato con i coltelli. Sono rimasto commosso e poi ho pianto. Ho pianto perché non entra nella mia testa e nel mio cuore tanta crudeltà“.

Fa’ sorridere che proprio chi ammonisce e predica bene, ha nel suo orto di casa Leggi più intransigenti di quelle applicate dai governanti dei Paesi occidentali oggetto di critiche da parte del Vescovo di Roma.

Le anime residenti all’interno delle Mure Leonine sono all’incirca 400 o poco più, considerando che 100 sono i militari della Gendarmeria Svizzera. Chissà cosa dicono al riguardo i privilegiati o prigionieri residenti, dipende da quale parte convenga osservarli, che possono godere dei meravigliosi Giardini Vaticani o della serenità e della protezione degli alti muri che li proteggono o li imprigionano. E chissà cosa penserebbe Papa Francesco se il Primo Ministro italiano, Giuseppe Conte, un giorno sì e l’altro anche, parlando con in giornalisti, discettasse sulle regole vigenti nella Città leonina. Forse al successore di Pietro gli verrebbe voglia di prenderlo a pugnicome ebbe a dire una volta – per niente irretito dal trovarsi di fronte un Giuseppe.

Fonte: Osservatore Romano

 

 

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