Migranti prendono possesso della nave che li ha soccorsi

108 migranti hanno dirottato una nave che li aveva soccorsi nel Mediterraneo. L’imbarcazione era diretta in Libia ma, poco distante dal porto di Tripoli, ha cambiato improvvisamente rotta dirigendosi verso Nord. 

 

Sono 108 i migranti che hanno dirottato una nave – il mercantile Elhiblu – che li ha soccorsi nel Mediterraneo. Sarebbero diretti, in base a quanto è emerso fino ad ora, verso Malta o Lampedusa. Ad annunciarlo è stato il Vicepremier Matteo Salvini che ha parlato di un probabile dirottamento dell’imbarcazione. Il mercantile era diretto in Libia, dopo aver soccorso i migranti, e invece ora pare essere diretto verso Nord, come riportato dall’Ansa.  “Un atto di pirateria, di delinquenza in alto mare”, dice Salvini, per poi ribadire, senza mezzi termini, che in Italia non entrano: “Non la vedranno neanche con il cannocchiale”, chiosa il Ministro dell’Interno. Pare che la nave fosse arrivata a 6 miglia dalla costa libica, poi ha cambiato repentinamente rotta, poco lontano dal porto di Tripoli.

Mediterranea Saving Human, che monitora la situazione, ha dato alcune informazioni via Twitter. “Il mercantile #Elhiblu1 sta facendo rotta su Malta con 108 persone in fuga dalle carceri libiche”, si legge nel tweet.

Intanto la Procura di Agrigento ha deciso il dissequestro della nave Mare Jonio fermata dalla Guardia di Finanza al suo arrivo in porto a Lampedusa con 49 persone prelavate in zona Sar libica, e appartenente alla Ong italiana Mediterranea.

Il procuratore aggiunto Salvatore Vella questa mattina ha firmato il provvedimento di dissequestro per cessate esigenze probatorie dopo le acquisizioni di documenti fatte a bordo in questi giorni dalla Finanza su delega della stessa Procura. La decisione non rileva ai fini del giurizio: il sequestro era solo un sequestro probatorio. Il provvedimento è stato notificato al comandante della nave Pietro Marrone e al capomissione Luca Casarini. “Siamo contenti per il dissequestro della nave Mare Jonio, ce l’aspettavamo. Perché, come sempre abbiamo detto, siamo molto sereni e sicuri. Noi andiamo avanti a testa alta” ha commentato Casarini, con un auspicio, riportato da Adnkronos: “Vorrei che la Mare Jonio potesse tornare presto in mare a salvare vite, è questa la nostra missione“.

Casarini martedì della prossima settimana tornerà ad essere interrogato dai pm di Agrigento da indagato, così come il comandante, per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e mancato rispetto di un ordine proveniente da una nave militare, con riferimento all’alt che era stato intimato alla Mare Jonio da una motovedetta della Guardia di finanza all’arrivo dell’imbarcazione al limite delle acque territoriali italiane.

Iniziative giudiziarie sono in corso anche sulla vicenda di SeaWatch, la nave appartenente ad una ong tedesca che, con 47 persone a bordo, ha atteso 12 giorni davanti al porto di Siracusa prima di avere il via libero allo sbarco il 31 gennaio scorso. i magistrati della Procura di Roma ritengono che ci siano elementi per contestare il reato di sequestro di persona in danno dei migranti. A tal fine hanno inviato un fascicolo – al momento contro ignoti, ma è prevedibile che ad essere indagato sarà ancora una volta il Ministro Salvini –  ai colleghi siciliani. Questi ultimi dovranno valutare se esistono profili di competenza del Tribunale dei ministri di Catania.

Il procedimento, coordinato dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco, era stato avviato alla luce di un esposto presentato il primo febbraio. Secondo i magistrati di piazzale Clodio la vicenda della SeaWatch è sovrapponibile a quella, più nota, della nave Diciotti. Il procedimento per accertare la fondatezza dell’accusa deve pertanto essere incardianto nel luogo in cui sarebbe avvenuta la limitazione della libertà personale.

Fonti: Ansa, Adnkronos, Mediterranea Saving Humans Twitter

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