Scritte razziste contro un ragazzo senegalese, per la madre la colpa è di Salvini

Bakarj Dandio è un ragazzo senegalese di 22 anni, sbarcato a Lampedusa quattro anni fa. Lui, è il bersaglio di scritte razziste.

Ragazzo senegalese riceve insulti razzisti

Siamo a Melegnano, piccolo comune alle porte di Milano. Lì vivono Angela Bedoni e Paolo Bozzi, coppia di coniugi, con Lorenzo Bozzi, figlio naturale dei due, e con l’ultimo arrivato, Bakarj Dandio. Senegalese di 22 anni, Bakarj è sbarcato a Lampedusa quattro anni fa, dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno umanitario. Il ragazzo è stato dapprima ospite di una struttura di accoglienza di S.Francesco di San Zenone al Lambro, e poi, dallo scorso 3 ottobre, grazie al consenso della madre naturale, è stato adottato dai due coniugi, da sempre attivi in attività di volontariato.

Ma Bakarj, descritto come un ragazzo mite, benvoluto, inserito nella comunità, sportivo e studente, è stato preso di mira da scritte razziste apparse sulle mura della sua abitazione.  “Pagate per questi negri di merda”, questa la scritta apparsa sul muro la scorsa settimana. “Ammazza al negar”, seguita dal disegno di una svastica, è invece l’ultima che ha lasciato sgomento nella famiglia, come riportato da Il Corriere della Sera.

A nulla è servita l’indignazione della comunità della scorsa settimana, tanto che Angela Bedoni, la mamma del ragazzo, ha parlato di una ignoranza culturale che sta invadendo il territorio. Poi, si è scagliata contro il Vicepremier Matteo Salvini: “E’ vero che è un atto piccolo, che ci sono stati atti peggiori, ma se c’è qualcuno che chiude i porti, io dico che bisogna costruire i ponti“, dice la donna. “Il clima di oggi non è quello di anni fa, oggi c’è la caccia allo straniero. Salvini è stato eletto, ma non è arrivato al governo da solo. Ha avuto il supporto e ha saputo navigare in mezzo a queste cose”, prosegue.

Pensare che invece il Ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva condannato l’episodio, come riportato da Adnkronos: “Io rispetto il dolore di una mamma, abbraccio suo figlio e condanno ogni episodio di razzismo. E la signora rispetti la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli Italiani, che io concretizzo da Ministro”.

E se la donna ha parlato dell’accoglienza del senegalese come un atto quasi spontaneo – ” è umano, ci è venuto spontaneo” – Salvini è più pratico, meno utopico: “Bloccare gli scafisti e i loro complici, fermare l’immigrazione clandestina, assumere poliziotti, installare telecamere ed espellere i criminali è semplicemente giustizia, non è razzismo o fascismo”.

Il giovane, che frequenta l’ultimo anno di un istituto professionale ed è una promessa dell’atletica leggera, si dice dal canto suo sconcertato: “Io non capisco perché ce l’abbiano con me. A Melegnano mi trovo bene e non ho mai avuto problemi con nessuno”. Suo fratello Lorenzo, 6 anni più grande, lo difende: “Lui è timido, si tiene tutto dentro. Ma si vede che è molto scosso. Questa nuova scritta lo vede preso di mira direttamente. Non sappiamo chi possa essere stato”.

Intanto, gli inquirenti hanno avviato delle indagini per risalire all’autore del gesto che, sfumature politiche a parte, non si può dire essere stato un atto umano. Lo stesso Salvini, tra l’altro, lo ha condannato.

 

Fonti: Il Corriere della Sera, Adnkronos, Fanpage

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