Silvia Romano, rapita in Kenya: “Stavano cercando proprio lei”

Silvia Romano, la volontaria rapita in Kenya, sarebbe stata schiaffeggiata e legata prima di venire rapita.

Se si guarda il profilo Facebook di Silvia Romano, la ragazza milanese rapita mentre si trovava come volontaria in Kenya per una onlus, si scoprirà che è una ragazza solare, sempre sorridente, amante della vita. Dalle foto che postava della sua esperienza non aveva paura, anzi era felice dell’esperienza che stava facendo dopo essersi laureata a maggio: “Come posso io non celebrarti vita” scriveva mentre era in mezzo a tanti bambini kenyoti.

Silvia Romano, il testimone: “Era lei che volevano”

Man mano che passa il tempo stanno emergendo nuovi particolari sul suo rapimento, come riportato dall’Ansa, in particolare grazie al racconto di Ronald Kazungu Ngala, 19 anni. Il giovane è uno dei ragazzi la cui istruzione è stata sostenuta dalla Onlus per cui lavorava Silvia e ha descritto quello che è accaduto: si trovava dentro l’ufficio dell’organizzazione quando ha sentito degli spari provenire dall’esterno. La banda dei rapitori ha fatto irruzione nella stanza armata di fucili e machete e ha chiesto espressamente della “donna bianca”: “Ho detto loro che se ne era andata – racconta – ma non mi hanno creduto e si sono precipitati nella stanza, dove l’hanno trovata”. Ngala dice che hanno sentito chiedere se effettivamente fosse lei e quando hanno avuto risposta affermativa, l’hanno “schiaffeggiata duramente finché Silvia è caduta”. La ragazza avrebbe chiesto aiuto a Ronald: “Ho provato a respingere un uomo che la teneva giù per legarle le mani dietro la schiena ma qualcuno mi ha colpito in testa con un bastone e ho quasi perso i sensi. Lei mi ha detto di mettermi in salvo e sono fuggito”. Due degli uomini armati fuori dalla stanza avrebbero poi sparato a delle persone presenti. Secondo il giovane,  i rapitori avrebbero portato la ragazza  attraverso il fiume Galana.
Intanto sulla pagina Facebook di ORPHANS’s Dream Onlus è apparso il video di Andrea Caschetto, 26enne ragusano che gira il mondo per portare il sorriso dopo la guarigione di un tumore al cervello: Voglio confidare nella Farnesina per la liberazione di Silvia. “Una ragazza straordinaria rapita nel mio villaggio del cuore, Chakama in Kenya. Villaggio gestito in maniera amorevole dalla mia amica Lilian di Africa Milele Onlus. Da questo villaggio è nata Anna, la bambina per la quale ho deciso di cresimarmi per diventare il suo padrino. Fino a un paio di settimane fa dovevo scegliere se ritornare lì o andare nelle favelas del Brasile. E all’ultimo ho deciso il Brasile. Qualsiasi cosa si dovrà fare, vi prego a voi tutti di collaborare per aiutare Silvia. Un abbraccio a tutta Africa Milele e soprattutto alla famiglia di Silvia”.

Speriamo che la ragazza mantenga il proposito che aveva scritto: “Essere forte davanti a tutto , superare ogni ostacolo della vita anche quello più grosso che sembra insuperabile, mettendoci tutte le energie positive del mondo. Questo è quel che hai fatto tu e ci hai insegnato fin da sempre.  A non mollare mai”.

Fonti. Ansa, Facebook Andrea Caschetto

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