Coppia aggredita ad Arezzo: lei stuprata, lui bastonato

Cari leoni da tastiera in servizio permanente vi auguro di ascoltare le storie devastanti di chi è bordo della Diciotti. Se avete un cuore sarete i primi a commuovervi e chiedere: ‘Fateli scendere‘”. Così’ scriveva Maria Elena Boschi riferendosi ovviamente alla nave ferma a Catania diventata il simbolo di contrapposizione tra due differenti visioni della politica migratoria. L’ex Ministro delle Riforme istituzionali del Governo Renzi originaria di Montevarchi, in provincia di Arezzo, difendeva una linea di apertura nonostante i problemi che i flussi migratori hanno causato proprio ad Arezzo dove un intero quartiere, Saione, è a rischio. Le cronache recenti sembrano confermare problemi di convivenza e di criminalità.

Una coppia di nigeriani ad Arezzo è stata aggredita da otto connazionali: la donna è stata stuprata, mentre l’uomo è stato picchiato senza pietà.

Lo scrittore Honoré de Balzac diceva: “Ci si abitua a veder fare il male, a tollerarlo: poi si comincia con l’approvarlo e si finisce col commetterlo”. Un maestro come lui sapeva certamente dipingere con le parole un sentimento che si instaura nell’animo umano e che porta a commettere le azioni più atroci, indicibili, contro qualcuno che è come te.

Coppia nigeriana aggredita dai connazionali come in Arancia Meccanica

La storia questa volta dal quartiere Campo di Marte, alle spalle della stazione, che è diventato un ritrovo per chi spaccia droga. Una coppia di ragazzi nigeriani ha perso il treno e così pensa bene di chiedere aiuto a dei ragazzi nigeriani come loro, per poter almeno trovare un posto al chiuso per dormire. Gli otto si offrono di accompagnarli verso le Ville Monterchi; alla fine dentro l’appartamento si ritrovano in dieci, gli otto e la coppia di fidanzati. E’ allora che il branco rivela il suo vero volto.

La ragazza viene infatti stuprata sotto la minaccia di un coltello, mentre l’uomo viene picchiato affinché non urli. Ma questo non è sufficiente: al ragazzo viene anche rasata la testa per sfregio in modo che si possa ricordare per sempre di quella notte tremenda. Una storia che si legge tra le pagine di un thriller o di un film e che però supera la fantasia di un romanziere.

Dopo che l’incubo è finito, i due ragazzi riescono a scappare e a chiamare la polizia: sarebbero già stati individuati quattro degli otto, ma si sta continuando a cercare, pur con lo stretto riserbo degli inquirenti.

Campo di Marte è diventata come dicevamo, una delle zone più pericolose di Arezzo; in passato c’erano già state delle risse e anche la regista televisiva Francesca Montaini è stata importunata, come racconta lei stessa: “Sono stata aggredita sotto casa con mio figlio di 14 anni perché ho osato scattare una foto al pusher capo della situazione. La foto l’ho fatta pensando non mi avessero visto – non sono così folle – invece mi hanno visto e due losche figure si sono parate davanti al portone intimandomi di consegnar loro il telefono. Io ovviamente non l’ho fatto e ho spiegato le mie ragioni”. Quali sarebbero queste ragioni? “Io vivo a Saione, zona Campo di Marte, e non ne posso più di questo degrado, di spaccio quotidiano e notturno, assolutamente indisturbati. Sono molto spaventata. Spero che questa mia esposizione mi consenta di essere più sicura di prima, paradossalmente. Tutte le denunce che ho fatto all’amministrazione non sono mai state ascoltate”. La situazione infatti è sempre più invivibile: “Credo che l’amministrazione voglia creare un ghetto di Saione e le persone non ci stanno: le nostre case, le nostre attività valgono la metà della metà di quello che valevano prima. Se loro hanno intenzione di fare un ghetto qui, ci paghessero le case quanto valevano prima e noi ce ne andiamo”. 

E sulla vicenda, dice Montaini, si è interessato anche il Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “La Lega e Salvini sono interessati alla questione, credo che li incontrerò a breve, vediamo che succede”. 

Fonte: Arezzo 24

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