I Benetton: “Possiamo ricostruire il Ponte Morandi in cinque mesi”

Il Governo avvierà la procedura per la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. Il giorno dopo il crollo del ponte Morandi a Genova e dopo il Consiglio dei Ministri il premier Giuseppe Conte si è espresso chiaramente, come riportato da Adnkronos: “Non possiamo attendere i tempi della giustizia penale. Abbiamo l’obbligo di far viaggiare tutti i cittadini in sicurezza e disporremo la revoca della concessione ad Autostrade, a cui incombeva l’onere, l’obbligo e il vincolo di curare le manutenzioni di questo viadotto e assicurare agli utenti di poter viaggiare in sicurezza”.

Il Ministro delle Infrastrutture Toninelli  ha scritto su Twitter: «Desecreteremo integralmente tutti i contratti in essere con i concessionari #autostrade e li pubblicheremo sul sito del @mitgov. Inoltre con il Governo del cambiamento non ci saranno più convenzioni che avvantaggiano i gestori privati a discapito dello Stato».

La decisione di avviare l’iter per togliere la concessione era stata annunciata in mattinata dai vicepremier, entrambi arrivati sul luogo della tragedia. Lo scontro ora è con Autostrade per l’Italia, il cui cda si riunirà probabilmente la prossima settimana. Luigi Di Maio ha parlato di “possibili multe fino a 150 milioni di euro”. E insieme al ministro Toninelli ha chiesto le dimissioni dei vertici della società. Una linea su cui il Ministro dell’Interno Matteo Salvini si è detto fin da subito d’accordo: “E’ il minimo”. La società nega le accuse e assicura che il Viadotto sul Polcevera era regolarmente monitorato. Lo stesso Di Maio ha poco dopo rilanciato, come riportato dall’Agi: “Autostrade è stata coperta dai governi precedenti“. Intanto i bond di Atlantia hanno segnato i minimi storici.

In questo scenario da incubo Autostrade per l’Italia – di cui la famiglia Benetton detiene la maggioranza – tenta il possibile. Con una nota la società comunica che sta lavorando «alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in 5 mesi dalla piena disponibilità delle aree». Autostrade fa sapere che «continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo». Dopo l’annuncio dell’avvio della procedura di revoca della concessione Autostrade per l’Italia si è detta comunque, come riportato dall’Agi,  «fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell’ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi. È una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali».

Secondo il Corriere della Sera, nonostante il disastro la famiglia Benetton potrebbe cadere in piedi. La revoca infatti potrebbe comportare una salatissima penale da versare ai Benetton. La concessione scade nel 2042 e il Governo, per interposta figura dell’Anas, potrebbe addirittura dover risarcire Autostrade per l’Italia – e i Benentton . per i mancati futuri ricavi legati al pedaggio, “al netto dei relativi oneri, investimenti e imposte nel medesimo periodo“. Secondo il Corriere della Sera l’indennizzo sarebbe vicino ai 20 miliardi di euro. Un costo salatissimo, dunque. Per questo, conclude il Corsera, la guerra anche mediatica tra Governo e Benetton potrebbe risolversi con un compromesso: Autostrade manterrebbe la concessione, impegnandosi a ricostruire il ponte Morandi a proprie spese, e magari pagando anche la maxi-multa da 150 milioni di euro di cui ha parlato in mattinata dal vicepremier Luigi Di Maio.

Intanto durante il sopralluogo al ponte Morandi, il Ministro dell’Interno Salvini ha assicurato che «entro fine anno tutti gli sfollati – al momento 634 ndr – avranno un tetto» e che saranno «abbattute le case non sicure».

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Fonti: Il Corriere della Sera, Agi, Adnkronos, Twitter Danilo Toninelli

 

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