Marchionne, una lotta con il male che uccide, durata un anno

“Un anno fa aveva smesso di fumare, sembrava che le sue condizioni di salute stessero migliorando. Lui non si è mai fermato. Era chiaro a tutti che non stesse bene. Il suo fisico si era asciugato e lui era affaticato e respirava con molta fatica. Eppure era sempre in movimento, in viaggio da una parte all’altra del mondo. Ha sempre lavorato e non si è mai tirato indietro di fronte ai suoi impegni” A parlare è Pier Luigi Battezzato, padre di Manuela, la compagna di Sergio Marchionne.
Si comprende allora che il manager della FCA era malato da tempo e che il viaggio a Zurigo, l’intervento a cui si è sottoposto, era parte di un percorso di terapia iniziato da tempo. A confermarlo è l’Ospedale Universitario di Zurigo dove l’ex ad di Fca è stato ricoverato. Sergio Marchionne, si legge in un comunicato riportato dall’Ansa: “da oltre un anno si recava a cadenza regolare presso il nostro ospedale per curare una grave malattia. Nonostante il ricorso a tutti i trattamenti offerti dalla medicina più all’avanguardia, il signor Marchionne è purtroppo venuto a mancare”. L’Ospedale esprime “il più accorato cordoglio” alla famiglia.La fiducia dei/delle pazienti nei confronti del ricorso alle migliori terapie possibili e nella discrezione – spiega lOspedale –  è cruciale per un ospedale. L’Ospedale Universitario di Zurigo (Usz) attribuisce enorme importanza al segreto professionale, e questo vale in egual misura per tutti i pazienti e le pazienti. Lo stato di salute è materia del/della paziente o dei relativi familiari. Per questo motivo fino a questo momento l’Usz non ha preso posizione in merito all’ospedalizzazione e al trattamento del signor Sergio Marchionne. Attualmente l’Usz è oggetto di diverse voci tendenziose da parte dei media relativamente alla sua cura”. L’Ospedale spiega di avere diffuso comunicato “per frenare il susseguirsi di ulteriori speculazioni”.
Marchionne pensava di farcela, tuttavia: “Ho parlato con Sergio poco prima che venisse operato ed era tranquillo. Aveva persino fissato una riunione che avrebbe dovuto tenersi in questi giorni. Poi ci siamo dati appuntamento per le vacanze, c’era un progetto per riunire tutta la famiglia” dice con rammarico il padre della sua compagna. E ha un rimpianto: “A volte penso che se non fossero andati in Svizzera forse sarebbe stato diverso… se si fosse fatto operare alle Molinette, qui in Italia… “.
Fonte: Ansa
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