Di Maio: “I vitalizi non sono diritti acquisiti, ma privilegi rubati”

Sui vitalizi “è una giornata storica, per 6 anni ci hanno detto che non fosse possibile, e noi lo abbiamo portato in tre settimane e lo approviamo in altre 2 settimane”. A dirlo il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in aula alla Camera durante il question time.
Si alzano in piedi i deputati pentastellati che applaudono a lungo il vicepresidente. Il ministro ha anche ricordato che ora è la volta delle pensioni d’oro e del reddito di cittadinanza: “Va fatto subito”. Sui vitalizi un invito alla prudenza è arrivato dalla presidente del Senato Elisabetta Casealti. ha replicato via Twitter il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio: “I vitalizi non sono diritti acquisiti ma privilegi rubati” . Intanto il presidente della Camera Roberto Fico dinanziall’eventualità di richiesta danni da parte degli ex parlamentari per un taglio che in quanto retraottiavo viene giudicato incostituzionale, ha replicato: “Davanti ad eventuali ricorsi non mi avvarrò dell’immunità parlamentare”. E ha aggiunto: “Ho totalmente rinunciato all’indennità aggiuntiva, pari a 280mila euro, come da presidente della commissione di vigilanza Rai ho rinunciato a 130mila euro. Tutto questo dimezzandomi lo stipendio da deputato”. Argomenti che non hanno avuto molta presa sugli ex deputati, che starebbero studiando una sorta di “class action” nei confronti di ogni singolo componente dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio.
 
«Uno schiaffo in faccia ai tanti cittadini che in questi anni più volte hanno visto mettere mano ai propri trattamenti pensionistici» tuona la senatrice pentastellata Laura Bottici, bocciando le dichiarazioni di Casellati come «figlie di una politica che guarda al passato». «In un Paese che fa segnare il record di poveri c’è ancora chi parla di diritti acquisiti dei politici – afferma, come riportato da Il Messaggero– Un fatto incredibile quando proprio la Camera che presiede paga ricchi vitalizi anche a chi nel Palazzo non ha nemmeno mai messo piede». D’accordo la Lega: «La revisione dei vitalizi dei parlamentari è un atto di buon senso e di rispetto nei confronti degli italiani – spiega il Carroccio -. Oltre infatti al minimo garantito di 980 euro netti, gli ex parlamentari riceveranno comunque la loro normale pensione. Ci sembra corretto, quindi, che il calcolo sui vitalizi venga effettuato sulla base di quanto versato». Dall’applicazione del sistema contributivo gli ex deputati è atteso, secondo i calcoli di Inps e Istat, un risparmio di circa 40 milioni l’anno su un totale di 1.405 vitalizi erogati: una cifra più che altro simbolica, da dare in pasto alla fame “giustizia sociale”, ma che non rappresenta certo l’invocata scure sulle spese dello Stato.
Fonti: Il Messaggero, Alanews

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