Spagna, gli italiani scrivono ad Aquarius: “Non fate le vittime”

Sarà per via degli appellativi pervenuti dalla Francia nei giorni scorsi – e dalla Ong tedesca solo ieri – appellativi il cui motivo conduttore è l’accusa di fascismo per Matteo Salvini e gli italiani – almeno quelli che sostengono le politiche migratorie del Governo Conte, e sono la stragrande maggioranza – ma lo scontro intorno alla vicenda della nave Aquarius non sembra placarsi, anche ora che ha attraccato finalmente in Spagna.

Una polemica che mira a ridiscutere i rapporti di forza all’interno della Ue e , di conseguenza stravolgere lo status quo. In questa dinamica, Renzi appare lo strenuo difensore di una logica passata, quello dell’accoglienza senza condizioni prima e la timida protesta dopo, una dinamica che il divieto di attracco ha repentinamente fatto apparire come improponibile e inadeguata.

Lo si comprende visionanado l’account Twitter della nave, dove i commenti degli italiani sulla vicenda spiegano bene come le tensioni siano ancora in corso e destinate a restare ancora per molto. L’accusa che molti italiani muovono alla Ong e a chi li ha sostenuti è quella di strumentalizzazione. Un’accusa che risponde a quella mossa nei confronti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il cui operato è stato additato come cinico e  strumentale: “bloccare la nave Aquarius è stato uno spot” ha detto il senatore Matteo Renzi. Una critca che appare inefficace. Il disappunto di molti italiani parte da considerazioni speculari ed opposte: cinico non è stato fermare la nave – che ha ususfruito di assitenza completa durante tutto il viaggio ed è stata scortata da due imbarcazioni dell Marina Italiana fino a Valencia.

Cinico, per molti italiani, è il business dietro il fenomeno migratorio. Un affare che prospeta sulla disperazione dei più deboli, forte di interessi economici che si fanno scudo del politicamente corretto. un affare che sfrutta immagini ad effetto per mantenere il consenso e non mutare nulla delle dinamiche in atto. Un affare a cui la disperazione dei migranti sta benissimo, per queste ragioni non ha nessun interesse a cambiare la politica sulle migrazioni, come invece il Ministro Salvini, additato come cinico sta tentando di fare.

Quello che si percepisce è che la contrarietà di molti italiani sulla passata gestione del fenomeno migratorio in Italia non dipende affatto dalle parole di Salvini, ma da un convincimento proprio e poco condizionabile dall’esterno. Quello che ha hatto il Ministro è stato quello di capire questo disagio e di tradurno in un’azione politica concreta, giusta o sbagliata che sia. La lettura degi interventi da parte degli  sull’account Twitter di Aquarius speiga bene questo pensiero diffuso:

 

 

I cronisti su porto di Velencia riportano le dichiarazioni dei migranti apapena sbarcati. Frasi come questa: “La Guardia Costiera ci ha salvati. Piangevamo tutti perché eravamo da 20 ore in mare e loro ci hanno tranquillizzato. Mi chiedo perché l’Italia poi ci ha respinto. Ci deve essere una ragione. Qualsiasi cosa accada, c’è sempre una ragione. Ma Dio ha un piano migliore per noi”.

Gli operatori dell’Unicef che li hanno accompagnati a Valencia, hanno riferito che i migranti a bordo dell’Aquarius avrebbero ripetuto più volte in dieci giorni la frase: «Vogliamo raggiungere terra, vogliamo solo una casa per riposarci».  E ancora: «Abbiamo dovuto fare di tutto per spiegare loro di non mollare – lo ha raccontato all’agenzia Ansa Sidonie Nsiako, operatrice del Camerun di Intersos a bordo di nave Dattilo della Guardia costiera -. Abbiamo detto loro più volte che il viaggio era lungo, ma alla fine ce l’avrebbero fatta e stamattina, quando hanno visto la città, hanno cantato e ballato. Ringraziavano dio per essere finalmente arrivati»

Una narrazione che sembra non convincere tutti e, al contrario, crea l’effetto opposto nella misura in cui viene percepita come una manipolazione, per mero calcolo, sull’opinione pubblica.

Fonti: Ansa, Twitter

Autorità spagnole: Immigrati dell’ consentiti ad entrare per “motivi umanitari straordinari”. Fateci l’abitudine, noi italiani sono 5 anni che facciamo straordinari.

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