Tragedia del viadotto: le accuse del marito alla moglie, prima della fine

Una rivelazione sconcertante da parte di un poliziotto. Una frase contro la moglie, compagna di vita e madre delle loro bambina. Una frase, forse l’unica di senso compiuto, che fornisce lo straccio di un movente al delitto prepetrato da Fausto Filippone contro i propri famigliari.

Fausto Filippone, cattive parole contro la moglie prima di morire

Mia moglie deve farsi un esame di coscienza“. Sono le parole dure, ingiuriose, che Fausto Filippone avrebbe riferito ad un poliziotto della stradale di Pescara domenica scorsa mentre era aggrappato al viadotto della A14. L’uomo, riferivano le prime notizie, aveva chiesto spesso in quelle ore della moglie, che aveva gettato da un balcone poco prima, simulando un incidene. Parole che farebbero intendere che, oltre a quel tarlo della depressione che si annidava nella sua mente, nel suo cuore c’era dell’altro, molto più grave. Fausto Filippone, il 49enne di Pescara si è suicidato dopo aver ucciso prima la moglie, Marina Angrilli, 51 anni, buttandola giù dal balcone di una casa di sua proprietà. Dopo ha riservato la stessa sorte alla figlia, Ludovica, di soli 10 anni, lanciata da un viadotto dell’A14, come riportato da Il Corriere della Sera.

Sono in molti a chiederesi del perché di quel rancore verso la donna alpunto  da far tendere un tranello dopo l’altro alla moglie e della piccola Ludovica.

Un’idea, quella del marito, fondata solo sulle sue ossessioni. Marina risulta essere stata moglie e madre esemplare: una donna riservata e gentile, innamorata della figlia di cui aveva parlato con affetto ed entusiasmo poco prima di morire, qualla mattina stessa.

Parole che hanno comunque indotto gli inquirenti della Questura di Chieti ad indagare ancora senza sosta sulla vicenda. Obiettivo dell’attività investigativa è da un lato quello di cristallizzare la dinamica della tragedia e dall’altro individuare il possibile movent“

«Lei in quella casa di Chieti non ci andava mai».Ma quella frase confidata all’agente della stradale prima di buttarsi di sotto dal cavalcavia, “Mia moglie deve farsi un esame di coscienza”, lascia intravedere che nella testa di Fausto Filippone la sua famiglia andava punita, come ha fatto, nel modo più terribile.

Fonte: Il Corriere della Sera

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