A processo il maestro di karate pedofilo: “Sapeva ciò che faceva”

maestro di karate pedofilo
(Websource/Archivio)

Carmelo Cipriano, il maestro di karate accusato di pedofilia, verrà processato per i crimini a lui imputati il prossimo 28 marzo. Il 44enne, per l’accusa, avrebbe abusato di alcune ragazzine nella palestra di cui è titolare a Lonato del Garda, in provincia di Brescia. Tutte le vittime coinvolte erano minorenni e tra loro figura una giovane che all’epoca dei fatti aveva solamente 12 anni, e che oggi ne ha 22, come riportato da Brescia Today.

Cipriano era consapevole di ciò che faceva

La giovane racconta che il primo approccio si ebbe i 31 dicembre 2009, con lei che si trovò spiazzata dall’atteggiamento dell’uomo, come riportato da Il Corriere della Sera: “Mi accarezzò la pancia, poi infilò la mano nei miei pantaloni. Ci trovavamo ad un pigiama party, lui era visto da me e dalle mie compagne della palestra come una guida. Col tempo è giunto ad assumere un atteggiamento di gelosia estrema nei miei confronti, era possessivo, non voleva che frequentassi altri ragazzi e mi controllava il telefono. Si arrabbiava se gli dicevo che volevo fare altro oltre a frequentare la sua palestra e dava in escandescenze quando capiva che fare certe cose non mi piaceva. Un’altra ragazza, circuita allo stesso modo per anni da Cipriano, ha dichiarato a sua volta che l’uomo era consapevole del fatto che lei era una minorenne.

“È una persona irrispettosa della vita altrui”

Per il pm Ambrogio Cassiani, che ne ha chiesto l’arresto poi effettivamente avvenuto nello scorso ottobre, Cipriano è un individuo “del tutto privo della capacità di controllare i propri impulsi e che disprezza pienamente le regole della società civile, dell’etica e dell’educazione, oltre che della sensibilità delle altre persone. Non ha esitato ad utilizzare metodi prepotenti e di violenza psicologica per arrivare ai suoi infimi scopi”, si legge nella requisitoria. E la cosa è confermata proprio dalla testimonianza di quella che ai tempi era la più giovane delle sue vittime, la quale nei mesi scorsi aveva parlato di come la cosa fosse andata avanti per anni senza che lei riuscisse a ribellarsi in qualche modo: “Mi sentivo succube, mi aveva fatto credere che lui era il mio maestro e che per questo non potevo contraddirlo”.

Con lui indagati altri due uomini

Cipriano da allora si trova in custodia cautelare in carcere e ha visto anche il proprio matrimonio finire. Nel procedimento che si aprirà a suo carico, l’uomo ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato. Questo gli consentirà di ottenere lo sconto di un terzo della pena. Il suo avvocato difensore aveva anche chiesto di procedere allo svolgimento di alcune perizie neuropsichiatriche, una sullo stesso Cipriano ed altre due su altrettante sue accusatrici. Richiesta negata dal Gip, che ha disposto anche il procedimento di udienza preliminare per due complici del karateka, il 51enne milanese Darix Argentini ed il 44enne Sandro Perini, attualmente entrambi a piede libero. Nelle ultime settimane ha fatto discutere poi la vicenda del professore di 52 anni che aveva intrattenuto una torbida relazione con una sua studentessa 15enne.

S.L.

Fonti: Brescia Today, Il Corriere della Sera

 

 

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