Bologna, 24enne disabile muore in piscina: la verità dall’autopsia

Arian Nejatirad

Sarà l’autopsia disposta dalla Procura che indaga sulla tragica vicenda di Arian Nejatirad, il 24enne di Zola Predosa (Bologna) morto dopo un allenamento in piscina, a stabilire le cause del decesso. Il giovane era un assiduo frequentatore della palestra Virgin di Casalecchio. Dopo aver nuotato ha probabilmente accusato un malore che gli è stato fatale: si è spento nella notte fra mercoledì e giovedì scorso all’ospedale Maggiore, dov’era stato trasportato d’urgenza dopo essere stato soccorso dagli addetti della palestra a bordo vasca, intorno alle 20, come riportato da Il Resto del Carlino.

Il 24enne, affetto da una malformazione congenita, si muoveva in carrozzina. Non è chiaro se sia caduto in acqua o se stesse conducendo un’attività nella vasca piccola: certo è che ha perso conoscenza ed è finito con la testa sott’acqua. L’esame medico legale, disposto dal pm Antonella Scandellari, servirà a stabilire se il giovane è morto per annegamento o per un malore. “Sì, un ragazzo si è sentito male ed è stato soccorso dall’ambulanza”, avevano riferito mercoledì sera alcuni frequentatori della palestra che avevano assistito alla scena.

Arian abitava con la sua famiglia a Ponte Ronca, e dopo aver conseguito il diploma aveva deciso di aiutare il padre nella conduzione di una apprezzata pizzeria di asporto in via Risorgimento, nel capoluogo di Zola. Amava praticare sport e frequentare gli amici. Per spostarsi usava una Golf appositamente attrezzata per la guida al volante: la stessa auto a bordo della quale mercoledì sera era arrivato a Casalecchio per il consueto allenamento.

EDS

Fonte: Il Resto del Carlino

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