Scoperto da un italiano il generatore di energia dei tumori

Scoperto da un italiano il generatore di energia dei tumori.

Il ricercatore italiano Antonio Iavarone ed il suo team hanno portato a termine una scoperta sensazionale riguardante l’origine e la moltiplicazione delle cellule cancerogene nel nostro organismo. Stando ai risultati della ricerca pubblicati sulla rivista ‘Nature’, e riportata da Il Corriere della Sera, i tumori si servirebbero di una proteina non esistente in natura che funge sia da origine della malattia che da “alimentatore” della stessa. La conoscenza del meccanismo di innesco e di sostentamento dei tumori potrebbe portare, se confermato, alla creazione di medicinali che ne impediscono il funzionamento e che portano alla recessione della malattia.

A scoprire l’esistenza della stessa proteina era stato lo stesso Iavarone, in collaborazione con la dottoressa Anna Lasorella, nel 2012. All’epoca i due ricercatori avevano scoperto questa nuova proteina formatasi dalla fusione delle due proteine FGFR3-TACC3. Dopo aver isolato la nuova proteina i due studiosi l’avevano osservata mentre entrava in azione in una forma molto aggressiva di tumore del cervello, il glioblastoma, scoprendo che questa aveva lo stesso funzionamento di una droga: questa infatti creava, alimentata e legava a se il tumore generando una sorta di meccanismo di dipendenza.

La scoperta fatta sul glioblastoma andava confermata attraverso le analisi di altre forme di tumore ed oggi, a 5 anni di distanza da quella scoperta, Iavarone e la sua equipe della Columbia University si dicono sicuri di aver trovato la conferma della loro teoria: “Adesso sappiamo che questa fusione genica è una delle più frequenti in tutte le forme di tumore”. Lo studioso aggiunge anche che in Francia sono già cominciate le sperimentazioni atte a creare dei medicinali che impediscono il funzionamento di questo meccanismo: “E’ un fenomeno generale e sono già partite in Francia le prime sperimentazioni di farmaci in grado di bloccare la fusione genica. E’ possibile affermarlo perché adesso è noto il meccanismo che alimenta il motore e che è legato al funzionamento delle centraline energetiche delle cellule, i mitocondri”.

F.S.

Fonte: Il Corriere della Sera

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