Renzi: “Sui sacchetti della frutta solo bugie, ecco come stanno le cose”

In questi giorni sui social network non si parla di altro, come riportato dall’Ansa: grande è indignazione per la scelta di far pagare due centesimi per i sacchetti biodegradabili di frutta e verdura. Secondo i favorevoli al provvedimento, comunque smentiti dai fatti, “è l’Europa che ce lo chiede”. In realtà, dall’Unione Europea non è arrivato un vero e proprio obbligo, ma sul fronte opposto i contrari al provvedimento sostengono che sia stato Renzi in persona a volere questo provvedimento. Sarebbe “un regalo” a una sua cara amica, proprietaria di un’azienda che produce appunto buste di plastica biodegradabili.

Così l’ex premier ha scelto Facebook per replicare alle accuse: “Vorrei ricordare che in Italia ci sono circa 150 aziende che fabbricano sacchetti prodotti da materiale naturali e non da petrolio. Hanno quattromila dipendenti e circa 350 milioni di fatturato. Anziché gridare al complotto dovremmo aiutare a creare nuove aziende nel settore della Green Economy senza lasciare il futuro nelle mani dei nostri concorrenti internazionali”.

Renzi ha poi aggiunto: “I posti di lavoro del domani sono in settori come questi, vanno creati e coltivati: oppure si pensa davvero che vivremo tutti di sussidi, assistenzialismo e redditi di cittadinanza? Spero che alla fine del 2020 le aziende italiane attive nell’economia verde siano il doppio di quelle che sono oggi e facciano meglio dei concorrenti globali, specie quelli del Sud Est asiatico che in questo settore stanno investendo molto”.

GM

Fonte: Ansa

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