Presidi increduli: “Comunicate gravidanze sospette delle alunne”

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(Websource/archivio)

Lo scorso 4 Novembre, a Musile di Piave, comune in provincia di Venezia, è stato ritrovato il corpo senza vita di un neonato chiuso in un sacchetto di plastica nei pressi di una discarica locale, come riportato da Il Gazzettino. Un’inchiesta portata avanti dalla procura di Venezia sul fatto accaduto e solo ultimo di una serie di ritrovamenti analoghi venuti alla luce negli ultimi mesi, hanno fatto si che l’ufficio regionale ha inviato una mail riservata ai soli dirigenti degli istituti, con la richiesta di segnalare, dove possibile, eventuali situazioni di gravidanza, o sospette tali, da parte delle loro studentesse, come riportato da Repubblica. Caos e agitazione arrivate di conseguenza anche per i presidi delle scuole locali.

Le indagini sopra citate avvenute in Veneto avrebbero condotto a simili richieste chiedendo se nelle scuole di competenza si siano verificati casi di abbandoni o assenze di rilievo da parte delle studentesse, oppure altre situazioni come interventi chirurgici o ricoveri, che possano aver portato a immaginare gravidanze tenute nascoste. Da non sottovalutare nemmeno eventuali postumi da parto. Sorpresi dunque molti presidi di fronte a tale richiesta da parte dell’ufficio scolastico regionale, confermando la riservatezza della comunicazione, cioè il non gradire tale ordine impartito dai vertici aziendali. Ufficio scolastico che però, ha voluto chiarire un punto fondamentale: “Non c’era alcuna volontà di raccogliere informazioni sulla vita privata delle studentesse”. Anche dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), sarebbe emersa preoccupazione per la diffusione di circolari riservate oltre al disappunto per le modalità ed il linguaggio usato nella richiesta stessa. Non resta da capire in che modo si risolverà la vicenda, al quanto ingarbugliata.

GVR

Fonti: Il Gazzettino, Repubblica

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