Bimba malata abbandonata. La nuova famiglia: “Camminerà”

(Websource/Archivio)

Bianca è nata appena due anni e mezzo fa, eppure la sua vita è afflitta già da una profonda sofferenza. Quando è venuta alla luce al Sant’Anna di Torino infatti, alla bimba è stata diagnosticata una grave malformazione al sistema nervoso centrale. La sua patologia colpisce un neonato su ottomila, e a lei è toccato questa terribile sorte. Chiamata dai professionisti “mielomeningocele”, e conosciuta dalle persone comuni come “spina bifida”, la malattia di Bianca si concretizza in un difetto di saldatura degli archi vertebrali posteriori, che determina la fuoriuscita delle meningi e del midollo spinale. Durante il periodo gestazionale la mamma di Bianca non si era sottoposta ad alcun esame, per questo ha scoperto solo pochi giorni prima del parto quello a cui la sua bambina andava incontro. Quando la piccola è nata però, la donna ha deciso, d’accordo con il marito, di abbandonarla in ospedale.
Da lì in poi è iniziato per Bianca un percorso difficile, di sfide. Come quella dell’operazione compiuta su di lei dal chirurgo plastico Giovanni Montà al Regina Margherita, al quale è riuscita a sopravvivere. E oggi, dopo due anni e mezzo di faticose sedute fisioterapiche, la piccola potrebbe addirittura ricominciare a camminare. “Ho incontrato Bianca e la sua nuova famiglia poco tempo fa”, ha dichiarato al Corriere della Sera Montà, che nei giorni successivi all’intervento ha creato un forte legame con la sua paziente, “e sono felice di come stiano andando le cose. Quando è arrivata al reparto di subintensiva neonatale, le condizioni della bambina erano molto gravi. Il tubo neurale non era chiuso nel modo corretto e una parte del tessuto nervoso fuoriusciva. Una grossa bolla sulla schiena che una volta fatta rientrare lascia un buco che bisogna ricucire”.
L’operazione fu compiuta immediatamente per evitare le eventuali infezioni molto pericolose. “Basti pensare”, ha spiegato il medico che ha operato la piccola “che certi medici operano direttamente in utero. Per coprire la ferita non potevamo utilizzare la pelle della bambina, ancora troppo piccola, e così abbiamo deciso di trapiantare un tessuto amniotico, proveniente da placente donate, che con il passare del tempo si trasforma in pelle”. Ed ha aggiunto ancora: “Un sistema che funziona, senza rischi di rigetto o infiammazioni. La storia clinica di Bianca è molto interessante e la possibilità che in futuro possa camminare, da sola o con qualche aiuto poco importa, è una bellissima prospettiva”.
La bimba nel frattempo ha trovato una nuova famiglia “Quando Bianca è entrata per la prima volta in casa”, ha dichiarato la sua nuova mamma “io, mio marito e i nostri figli non sapevamo nulla della disabilità. Ogni passo, qualsiasi movimento che per la maggior parte dei bambini della sua età è scontato, per Bianca è una conquista faticosa. Quello che stupisce, pur essendo così piccola, è il modo in cui affronta le giornate. Sorride, piange, fa le pernacchie, è golosa, gioca con i suoi fratellini. Qualche giorno fa ha pronunciato le sue prime parole ed è stato emozionante. Afferra gli oggetti, è molto curiosa. Ha una forza di volontà incredibile e per questo sono convinta che riuscirà a camminare”.
La nuova madre della piccola ha affermato infine commossa pensando al difficile percorso che attende la bimba “I medici dicono che potrà andare a scuola, imparare cose nuove. È vero, alcuni organi sono compromessi e lo saranno per sempre, sappiamo bene che avrà bisogno di attenzioni speciali e controlli. Però vederla crescere e osservare ogni suo piccolo progresso è una gioia indescrivibile, che faccio fatica a spiegare. E anche se alla fine non dovesse camminare, cercheremo in tutti i modi di rendere la sua vita bellissima, come lei ha fatto con noi”.

Fonte: Corriere della Sera

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