Team coaching dopo la pandemia

La pandemia da coronavirus ha cambiato molto la società e ancora oggi sta causando effetti a diversi livelli, non necessariamente correlati con la salute. Per vari mesi numerose aziende hanno utilizzato lo smart working, o lavoro agile: tutti o alcuni dei dipendenti hanno lavorato da casa. Oggi lo smart working viene ancora utilizzato, ma in genere solo per ridotti periodi di tempo. In ogni caso è stato necessario ripensare il concetto di lavoro in team, con la necessità di avviare esperienze di team coaching. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le finalità, anche perché ad oggi le esperienze di smart working coinvolgono ancora un importante numero di lavoratori.

Cosa si intende per team coaching

Il team coaching consiste in sessioni formative volte a far raggiungere a un gruppo di lavoro un obiettivo comune. Si tratta in genere di obiettivi personali, che si cercano di raggiungere lavorando in gruppo, per fare in modo che tutti i lavoratori siano coinvolti nelle relazioni sociali all’interno dell’azienda. Il team coaching si svolgeva anche prima del Covid, quando lo smartworking e il telelavoro coinvolgevano un ridotto numero di persone in Italia. Oggi però la richiesta di questo genere di sessioni formative è ancora più sentita da molte imprese, per ricostruire rapporti che si sono diluiti nel corso del tempo. Si tratta anche di introdurre nuovi concetti di benessere aziendale, anche nelle aziende in cui lo smart working non viene più utilizzato. Questo perché vari mesi di lavoro da casa, in un ambiente familiare e confortevole per definizione, ha ridefinito le esigenze e le aspettative di molte persone per quanto riguarda il luogo di lavoro.

Come si fa team coaching oggi

Si tratta quindi di riunire un gruppo di lavoro per fare in modo che ognuno dei suoi membri si senta coinvolto in un obiettivo comune, nel perseguimento di uno scopo. Ogni singolo soggetto avrà esigenze del tutto personali, ma la coesione e la proattività sono due elementi essenziali sempre presenti. Il coach è un facilitatore, che aiuta gli eventi a svilupparsi nel modo più adatto a ogni singola situazione. Dobbiamo ricordare anche che oggi sono disponibili sessioni di team coaching completamente online, in cui il coach svolge un’attività ancora più intensa e importante rispetto al passato. Abbiamo sentito su tale argomento Marina Osnaghi, che ha oltre 30 anni di esperienza in business coaching e che, attraverso una squadra di professionisti accreditati da ICF Global, propone sessioni di team coaching al 100% online.

Si può parlare di gruppo di lavoro dopo il Covid19?

M.O.: “Dopo il Covid19 e tutto il periodo pandemico che lo ha caratterizzato, si può e si deve parlare di gruppo di lavoro. Il Covid ha cambiato molto la percezione delle persone rispetto alla vita, al proprio ruolo e agli stessi ambienti e modalità in cui operano. Le persone hanno focalizzato l’importanza della collaborazione reciproca e anche se potrebbe sembrare che le cose siano ritornate come prima della pandemia, nella percezione degli individui resta molto chiara la lezione di solitudine che per molti ha caratterizzato tutto il periodo di limitazioni e distanza. La forza di un gruppo potenzia ogni singolo individuo. Se le relazioni, il coordinamento organizzativo, la responsabilità individuale, funzionano bene nel team, ogni individuo si rafforza e potenzia le proprie risorse. Mentre al contrario, in un gruppo in cui la distribuzione dei compiti e il lavoro per risultati non sia adeguato, anche il più competente degli individui perde efficacia e capacità di prestazione.”

Come si fa coaching in team a distanza? E la stessa cosa che farlo in presenza?

M.O.: “Il coaching in team a distanza è ormai prassi consolidata e molto utilizzata. Per ovvi motivi non è la stessa cosa che lavorare in presenza, ma se ben gestito e organizzato è molto potente anche da remoto e porta risultati più che eccellenti. Avere un giusto equilibrio fra incontri in presenza e incontri a distanza diventa ideale per salvaguardare le opportunità rappresentate da entrambe le modalità di lavoro. La presenza porta a generare comunicazione e flussi molte volte utili a nuove idee e migliorie del mondo del lavoro in gruppo. Il team coaching a distanza si fa gestendo il gruppo in maniera dinamica e interessante, superando il preconcetto che “vedersi” sia l’unico modo possibile. Nel mio metodo di approccio si gestisce la singola persona nel contesto del gruppo, offrendole così la possibilità di veder soddisfatte le esigenze individuali mentre si lavora per potenziare le risorse del gruppo di lavoro nel raggiungere i risultati attesi. La modalità remota offre opportunità e rischi. Quando ben gestito il lavoro a distanza genera ottimizzazione dei tempi morti e assenza delle comuni distrazioni, causate da quelle interazioni umane che spesso si generano negli incontri in presenza. Nello stesso tempo il rischio è che si continui a lavorare a video spento, mentre si partecipa al gruppo. Il team coach che agisce da remoto deve più che mai saper coinvolgere e attrarre le persone dall’altra parte del monitor, sempre con perizia relazionale e tecnica. Senza ovviamente dimenticarsi della concretezza del quotidiano e di lavorare sia nel contesto di processi e deleghe, che in quello dei valori, della comunicazione.”

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