Trieste, sessantenne aggredito in casa e ridotto in fin di vita

Un uomo è stato aggredito e ridotto in fin di vita da una banda di rapinatori che avevano puntato la sua villa e il suo rolex.

La vittima dell’agguato è un uomo di 61 anni che è stato ricoverato d’urgenza in ospedale. I fatti si sono svolti in provincia di Trieste.

Rapina in villa a Trieste
Tentativo di furto in villa a Trieste/ archivio web-Leggilo

In un tentativo di rapina in casa, un uomo di 61 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere stato raggiunto da un colpo da arma da fuoco esploso a Rupinpiccolo di Sgonico, sul Carso triestino. L’uomo è stato aggredito e derubato del Rolex che aveva al polso. I malviventi lo hanno ridotto molto male. Quando i sanitari sono arrivati, il 61enne era incosciente. È stato subito  portato in ospedale in codice rosso. Al momento si trova presso il nosocomio  di Cattinara a Trieste. I medici hanno fatto sapere che è grave ma non  in pericolo di vita. Non è escluso che i colpi sparati siano stati più d’uno.

Aggredito alle spalle

Rapina in villa a Trieste
La Polizia per i rilievi/ archivio web-Leggilo

Il fatto è avvenuto poco dopo le 19 all’interno di una villa. Stando alle prime ricostruzioni si tratterebbe di una rapina messa a segno dalla banda dei Rolex. Il proprietario della villa sarebbe stato colpito alle spalle, nella parte alta della schiena. Le indagini sono condotte dalla Polizia. Fortunatamente non ci sono stati morti. Sarebbe potuta andare molto peggio, sarebbe potuta finire come finì per Guido Pellicciardi e per la moglie Lucia Comin nel 2007. I due lavoravano come custodi in una villa in provincia di Treviso. Una sera furono torturati con martelli e spranghe e infine uccisi da una banda di ladri che si erano intrufolati nella villa per una rapina. I tre malviventi non si risparmiarono e si accanirono con crudeltà estema sui due custodi. Ciò che è sconvolgente è che ora lo Stato chiede al figlio delle vittime, Daniele Pellicciardi, di pagare le spese legali per i killer dei suoi genitori in quanto i tre criminali risultano essere nullatenenti. Una circostanza non solo profondamente ingiusta ma anche assurda e che, soprattutto, non permette al figlio dei due custodi uccisi di lasciarsi alle spalle questa tragedia che lo ha segnato per sempre cambiando la sua esistenza quando era ancora molto giovane.

 

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