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Voleva diplomarsi ma non fa in tempo. Muore all’ospedale di Trieste a soli 18 anni

Una ragazzina si è spenta a soli 18 anni. Il suo più grande sogno era diplomarsi e continuare a studiare. Purtroppo non ce l’ha fatta.

L’adolescente si è spenta  all’ospedale Burlo Garofolo di Trieste. Lascia la mamma, il papà e la sorella.

Gerta Allushi/ archivio web-Leggilo

La vittima è  Gerta Allushi, 18enne di origine albanese, era nata in Italia e viveva a Tauriano con la mamma Alma, il papà Arben e la sorella Ana. Due anni fa aveva partecipato al progetto di scrittura di canzoni del cantautore e musicoterapeuta Marco Anzovino. Gerta Allushi era una studentessa del liceo Grigoletti: il suo sogno era diplomarsi e continuare a studiare. Purtroppo si è spenta prima. Ad ucciderla è  stato un tumore, scoperto nel 2018. Nonostante la neoplasia la ragazzina aveva voluto a tutti i costi continuare a studiare e infatti è stata presente alle lezioni fino a metà dicembre 2022. In occasione dell’ultima edizione della Festa del libro Gerta aveva pubblicato un testo sulla raccolta “Rosa Rosae Rosae” di Samuele Edizioni, presentato durante l’incontro con la scrittrice Viola Ardone.

L’ultima lettera di Gerta

Gli ultimi mesi di Gerta/ archivio web-Leggilo

Amava scrivere. In quell’occasione scrisse una specie di lettera indirizzata ad un’amica in cui raccontava la sua storia, la sua vita. La vita di una 18enne costretta a vivere ogni giorno con il timore che sia l’ultimo. La vita di un’adolescente che non può permettersi il lusso di rimandare nulla né di fare progetti ma che, nonostante tutto, non vuole essere trattata come una malata. Nel testo di Gerta si legge:  “Cara Olivia, una cosa che mi è stata rimproverata spesso dalla mia famiglia e dai miei cari, ma per cui vengo allo stesso tempo elogiata, è il fatto di aver continuato a studiare e a fare ciò che ho sempre fatto, in ogni momento della malattia, anche in quelli più difficili. Ho sempre pensato che fosse l’unica scelta che avevo, d’altronde mi dicevo ‘sono un’adolescente, cos’altro posso fare’ … Non volevo in nessun modo sentirmi diversa, o anche solo essere vista come la ragazza malata, seppure lo fossi…
Per cui penso che una scelta che ho fatto, che mi ha permesso di essere libera è stata proprio decidere di vivere la vita che avrei vissuto se non mi fossi ammalata e di impedire alla malattia di impormi la sua… “. Addio Gerta, che il tuo esempio inviti tutti – adolescenti e non – a riflettere. E, soprattutto, che faccia capire che anche poter frequentare la tanto odiata scuola, per molti è un privilegio

Pubblicato da
Samanta Airoldi

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