Donna anziana uccisa e nascosta in casa, a Milano: la figlia spiega tutto “L’ho lasciata morire”

Una delle figlie avrebbe ammesso l’assassinio della madre “con un cenno affermativo della testa”. Rosa è  indagata per omicidio.

Ha custodito il suo orribile segreto per oltre un mese e mezzo. Rosa Fabbiano, 58 anni, “la sorella bionda”, una delle tre figlie di Lucia Cipriano, è l’assassina dell’anziana madre. La donna è stata fermata ieri notte per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere.

ANSA ANDREA CANALI

Rosa Fabbiano, 58 anni, una delle tre figlie di Lucia Cipriano, 84 anni, la donna trovata fatta a pezzi nella sua casa di Melzo, avrebbe ammesso  ai Carabinieri di aver soffocato la madre in vasca. Dalla relazione effettuata dal carabiniere che ieri era andato dell’appartamento, la figlia avrebbe confermato al militare “con un cenno affermativo della testa“, di aver “condotto la propria madre all’interno della vasca da bagno della sua abitazione, e l’abbia poi lasciata morire dopo averla coperta con un telo in cellophane trasparente, assicurato ai bordi della vasca con del nastro adesivo“. La 58enne è indagata per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. Rosa era l’unica delle tre figlie dell’anziana – che soffriva di demenza senile e aveva problemi di mobilità – ad avere le chiavi di casa dell’appartamento della madre. Le le altre due figlie non erano in rapporti stretti con la sorella maggiore e non sentivano la madre da tempo.
Secondo gli investigatori l’anziana sarebbe morta due mesi fa. Rosa avrebbe fatto a pezzi il corpo con una sega trovata nell’appartamento.
Successivamente per contrastare il cattivo odore che proveniva dal bagno della casa, la donna teneva tutte le finestre aperte e aveva distribuito in tutte le stanze diversi profumatori d’ambiente, nonostante i vicini avessero già sospettato un forte odore nei mesi precedenti provenire da casa sua. Così come aveva destato sospetti la colonna di fumo che si era alzata dalle finestre della casa a metà aprile: in casa sono stati trovati alcuni abiti della pensionata parzialmente bruciati.

Il corpo di Lucia è stato trovato proprio da una delle figlie, insospettita dall’impossibilità di mettersi in contatto con lei da lungo tempo: a lei la sorella Rosa, ogni volta rispondeva che “era appena stata dalla mamma e che stava bene e di non chiamarla più“. Arrivata nell’appartamento con la sorella maggiore, si è accorta che qualcosa non andava. Ha visto tutte le finestre aperte e la sorella le ha impedito di andare in bagno. Poi è crollata: “Ho fatto un disastro, portami dai carabinieri”, avrebbe ammesso con la sorella. Nel tragitto in auto verso la caserma di Melzo, però, la 58enne ha tentato di fuggire. E dopo un breve scambio con i Carabinieri, si è chiusa nel silenzio, e si è avvalsa della facoltà di non rispondere anche davanti al pubblico ministero. Poi, la ricostruzione del colloquio con i militari. La donna si trova ora nel carcere di San Vittore.

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