“Giorgia Meloni, trattata da tutti come una mentecatta, in realtà è una neonazista nell’anima”, dice lo storico Luciano Canfora agli studenti

Invitato a parlare davanti ad una platea di studenti del liceo, lo storico Luciano Canfora non ha risparmiato offese nei confronti della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

A tanta autorevolezza deve corrispondere altrettanto senso di responsabilità. Chi viene invitato a parlare nelle scuole dovrebbe stimolare il pensiero, la formazione di un’opinione libera e autonoma. Esprimere – talvolta in modo anche troppo calcato – le proprie opinioni può comportare dei rischi.

ANSA/ROBERTO FRUSTACI

Ma forse non la pensa così il filologo e storico Luciano Canfora. Canfora, lunedì 11 aprile, era stato invitato al liceo scientifico Enrico Fermi di Bari all’interno di un convegno organizzato dall’istituto per parlare del conflitto bellico in corso tra Russia e Ucraina. Compito di Canfora, dunque, vista la sua formazione, cultura ed esperienza, ricostruire le dinamiche del passato che hanno portato alla guerra nel presente. Invece l’intellettuale ha preferito lasciarsi andare ad accuse ed insulti nei confronti di una certa parte politica a lui non gradita. In particolare il suo bersaglio è stata la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni definita neonazista. Nello specifico Canfora – di fronte a centinaia di adolescenti – ha asserito: “Nessuna guerra ha mai avuto una sola origine: dipende da come le propagande contrapposte riescano o meno a imporre una certa verità e non vedo nello schieramento politico del nostro Paese forze capaci di dire ‘voglio capire’. Anche la terribilissima e sempre insultata leader di Fratelli d’Italia, trattata di solito come una mentecatta, pericolosissima, siccome essendo neonazista nell’animo, si è subito schierata con i neonazisti ucraini”.

Lo scopo dello storico non sarebbe stato negativo in assoluto: voleva criticare l’approccio troppo semplicistico dei nostri politici nei confronti della guerra che, spesso, viene raccontata come un match di calcio in cui necessariamente bisogna tifare per una determinata squadra. Ma poi l’amore per l’offesa ha preso il sopravvento anche in un uomo colto come Canfora. Meloni, dal canto suo – purtroppo abituata ad essere attaccata – ha già annunciato la querela. Anche la dirigente scolastica del liceo Fermi, Giovanna Griseta, ha preso ufficialmente e totalmente le distanze dalle affermazioni del professore. Canfora, interpellato una seconda volta anche per avere la possibilità di chiedere scusa alla numero uno di Fratelli d’Italia, ha, invece, sostenuto che il termine neonazista non sia un’offesa: “Il termine ‘neonazista è un’altra cosa rispetto a ‘nazista’. Neonazista è uno che non accetta e non rispetta l’unità del genere umano. Poi, da quando il Parlamento Europeo ha proclamato una equiparazione tra nazismo e comunismo, i due termini sono stati sdoganati e sono diventati definizioni politiche. Se uno mi definisce comunista, che devo fare? Devo indignarmi? Devo querelare? Cerchiamo di ragionare in termini razionali e non emotivi. Esistono tanti movimenti neonazisti in tutto il mondo e partiti neonazisti negli Stati Uniti d’America e altrove” – ha concluso il professore. E’ il secondo attacco a Meloni nel giro di poco. Qualche giorno fa fu il turno del giornalista Roberto Saviano che accusò Meloni, Salvini e Berlusconi di essere complici del premier russo Vladimir Putin.

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