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Estera

Italia paese ostile, la Russia vuole indietro le sue opere d’arte: “Dobbiamo restituirle, allora”, dice il ministro Franceschini

La Russia procede spedita per la sua strada. A pagare un caro prezzo del braccio di ferro tra Putin e l’Europa anche l’arte e la cultura.

ANSA / ANGELO CARCONI

La guerra tra Russia e Ucraina sta avendo ripercussioni pesantissimi anche sul mondo della cultura e dell’arte. All’Università di Milano Bicocca è stato cancellato un corso su Dostoevskij. Dai teatri dell’Opera sono spariti i concerti diretti dal maestro Valery Gergiev ritenuto reao di essere troppo amico di Vladimir Putin. Qualche giorno fa il sindaco di Firenze, il Dem Nardella, ha coperto la statua del David di Michelangelo posta in prossimità delle Gallerie degli Uffizi in segno di solidarietà con l’Ucraina. La famosa statua – imitazione dell’originale – è stata coperta con un telo giallo e blu, stessi colori della bandiera dell’ucraina. E ora la Russia risponde. Dopo aver iscritto l’Italia nella lista dei Paesi ostili – con conseguenze economiche che potrebbero essere devastanti – ora arriva la richiesta di restituzione di tutte le opere d’arte russe presenti nel nostro Paese. Il direttore del museo di San Pietroburgo ha inviato una lettera a Domenico Paraina, direttore del Palazzo Reale a Milano e al presidente di Skira editore. Nella missiva si legge che, in base alla decisione del ministero russo della Cultura, tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall’estero alla Russia in tempi brevi.

Il Governo, dal canto suo, si dice impreparato, non sa cosa fare. Persino il Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, si è dichiarato impreparato in materia: “Quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere mi pare evidente che queste debbano essere restituite. Il ministero non ha competenze in materia, si tratta di mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d’Italia ma mi pare evidente che a richiesta fatta bisogna rispondere con la restituzione ai proprietari” – le parole di Franceschini. Nel frattempo l’Italia ha sospeso con effetto immediato tutte le attività relative all’iniziativa “Anno incrociato dei musei Italia-Russia”. Una collaborazione che non avrà più seguito in segno di opposizione all’invasione Russa sul territorio ucraino. Purtroppo le conseguenze del conflitto potrebbero non finire qui per il nostro Paese che potrebbe restare senza energia anche per periodi molto lunghi.

 

Pubblicato da
Samanta Airoldi

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