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Cronaca

Ferrara, due stranieri fanno ricorso, le case popolari non andranno ai residenti in Italia da almeno tre anni

La decisione del sindaco di Ferrara di assegnare le case popolari in base alla nazionalità italiana non è piaciuta al tribunale locale che lo ha condannato.

Case Popolari/Facebook

La giunta leghista guidata dal Primo cittadino di Ferrara Alan Fabbri non potrà dare seguito alle direttive risalenti al 2020 che assegnerebbero gli alloggi popolari secondo un determinato criterio etnico. Le indicazioni in questione che Fabbri avrebbe redatto nel marzo dell’anno scorso classificherebbero i cittadini in una graduatoria per l’assegnamento della propria casa popolare in base alla residenza storica nel paese – ovvero, la persona in questione deve trovarsi in Italia da almeno tre anni – e al mancato possesso di altri immobili: queste particolari indicazioni hanno portato ad una classifica che è occupata per i primi 157 posti da cittadini italiani, una cosa che non è piaciuta a due cittadine di origine straniera residenti a Ferrara che avevano fatto richiesta per gli alloggi popolari finendo per occupare i posti numero 342 e 680 nella graduatoria. Le due persone  si sono appellate al Tribunale di Ferrara, ricevendo una risposta molto rapida.

Infatti, il Tribunale ha stabilito che il criterio deciso dal Primo Cittadino del comune per l’assegnamento delle case popolari non è accettabile, condannandolo: “Le misure adottate dal comune devono essere riformulate e divenire più idonee”, si legge nella sentenza che condanna inoltre il Municipio a pagare circa 2.500 euro di spese legali annesse alla faccenda. Dura la risposta del sindaco Fabbri che attacca anche gli autori del ricorso: “Ecco come queste persone, che abbiamo aiutato e continuiamo ad aiutare, ripagano la generosità dei ferraresi. Se pensano di fermarmi si sbagliano di grosso. Prendiamo atto della sentenza, ma andiamo avanti e resisteremo in giudizio fino all’ultimo grado”, scrive il Primo Cittadino anche se non è chiaro come egli intenda opporsi. Un caso opposto a quello avvenuto a Milano dove l’assegnamento delle case popolari  è stato prevalentemente destinato a persone residenti in Italia e di origini straniere.

Pubblicato da
Manfredi Falcetta

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