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Casi

Il cugino di Saman estradato dalla Francia: è lui che ha scavato la fossa alla ragazza

Il caso di Saman Abbas, la giovane presumibilmente uccisa dalla famiglia per aver rifiutato un matrimonio combinato, evolve: suo cugino arrestato in Francia.

Non è durata a lungo la latitanza di Ikram Ijaz, cugino di Saman Abbas, la giovane di origini pakistane che si sospetta sia stata trucidata ad appena 18 anni per la sola colpa di essersi rifiutata di prendere parte ad un matrimonio combinato organizzato dalla famiglia: per il suo gesto di “sfida” l’adolescente sarebbe stata assassinata – si sospetta – proprio dallo zio Danish Hasnain e dal cugino che avrebbero poi fatto sparire il corpo nelle campagne di Novellara presso Reggio Emilia per eliminare qualsiasi prova del delitto. Proprio il cugino della ragazza a cui è stata fatale la decisione di tornare a casa per provare a riavere il passaporto sequestratole dai genitori potrebbe rivelare alle autorità dove si trova il corpo di Saman Abbas che al momento non è stato rintracciato nemmeno con l’aiuto dei reparti cinofili, dal momento che lo zio è latitante e non è stato possibile interrogarlo. Ikram stava cercando di emigrare in Francia al momento del suo arresto.

Infatti, l’uomo è stato intercettato sul confine di Ventimiglia da alcuni agenti che lo hanno arrestato con il benestare della polizia francese: le prove in mano agli inquirenti sono state sufficienti per emanare un mandato di arresto nei confronti del ragazzo, ora obbligato a spiegare le ragioni dietro la sua fuga che sembra decisamente indicare un suo coinvolgimento nell’omicidio della cugina. Al momento, Ijaz è detenuto nel carcere di Reggio Emilia. L’esecutore materiale del delitto però non sarebbe il cugino di Saman bensì suo zio: ad esserne convinti, gli agenti che hanno ascoltato le testimonianze dei familiari della ragazza. Danish avrebbe detto senza giri di parole al padre di Saman che avrebbe pensato lui a punire la ragazza per il suo “tradimento” verso la famiglia: “Quando è entrato in casa, non aveva armi ha iniziato a piangere, stava quasi per svenire”, ha raccontato il fratello di Saman convinta che proprio per la mancanza di armi lo zio abbia semplicemente strangolato la 18enne prima di sbarazzarsi del corpo. Nonostante la reazione del padre, sarebbe stato proprio lui ad chiedere l’intervento di Danish contro la figlia ribelle.

Le indagini proseguono e nessun membro della famiglia della ragazza – per il momento – sembra estraneo all’ennesimo brutale delitto ai danni di una ragazza.

 

Pubblicato da
Manfredi Falcetta

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