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Casi

Voglio diventare famosa a qualsiasi costo, disse la ragazza russa creduta Denise

Un conduttore e produttore televisivo russo accusa duramente Olesya Rostova, la ragazza che nelle scorse settimane si era creduto potesse essere Denise Pipitone. 

 

 

Non cala l’attenzione attorno alla “pista russa” che nelle ultime settimane ha riacceso i riflettori sul caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo. A riaccendere le polemiche sui fatti più recenti è Roman, conduttore e produttore di un web-reality russo cui prese parte Olesya Rostova. La ragazza, per qualche giorno, si è creduto potesse essere Denise: “Voleva solo diventare famosa“, ha affermato l’uomo, che in collegamento con gli studi di Domenica Live ha ricordato le tappe della sua conoscenza con Olesya: “Quando ho visto che stava inventando tutta questa storia, ho deciso che dovevo parlare. Il mio format è di intrattenimento. Ci sono ragazzi e ragazze che partecipano a sfide e fanno vedere la loro vera personalità“, spiega Roman. “È stata nel mio show ma abbiamo smesso di avere rapporti perché all’inizio sembrava buona, molto disponibile, poi questo non corrispondeva alla realtà. Lei diceva sempre che voleva avere fama, visibilità .Già nella mia trasmissione diceva di voler partecipare a quella trasmissione russa. “.

Secondo il conduttore e produttore del reality – ritenuto da Barbara D’Urso eccessivamente crudo, nei contenuti, per le abitudini del pubblico italiano – Olesya “ha dei genitori. Quando nella trasmissione ha detto che non si ricordava se parlava in italiano e via dicendo, io ho capito che dovevo parlare. Sta recitando un copione“, ha accusato ancora Roman, pur precisando che si tratti soltanto della sua “opinione personale”.

L’uomo assicura di disporre di una serie di video e audio in cui la ragazza afferma di conoscere i propri genitori e di avere una famiglia. “Mi scuso per la Russia. Credo che Olesya conosca la sua famiglia di origine. Mi ha sempre parlato della sua infanzia, della sua amata ‘sorellona’, come la chiamava, del fatto che stava con la mamma e la sorella“. Tutti elementi che darebbero valore alla tesi del conduttore, convinto che Olesya abbia inscenato una parte per ottenere visibilità. “Di quale rapimento stiamo parlando? Non capisco perché andare in uno show e raccontare tutte queste balle“, si domanda ancora l’uomo, che aveva licenziato la ragazza dal proprio reality nel novembre del 2020: “Aveva detto che se non la avessimo resa una star, avrebbe rovinato lo show“, ricorda Roman.

Il sospetto è che l’uomo, visti i turbolenti trascorsi del proprio rapporto con Olesya, possa nutrire un profondo risentimento nei confronti della ragazza. Ipotesi smentita da Roman: “Non devo vendicarmi di nulla” garantisce.

In realtà Roman teme che anche il canale russo che ha mandato in onda, per la prima volta, l’appello di Olesya potesse essere a conoscenza dell’infondatezza del caso: “Hanno fatto una trasmissione, senza prove, hanno messo in mezzo tante persone, sulla base di una probabilità“, spiega l’uomo, che precisa come il comportamento della tv russa non rappresenti il modello del suo Paese: “Mi vergogno molto per quello che hanno fatto in trasmissione“, dice Roman. “Quella è spazzatura“.

Luciano Garofano, ex-comandante del R.I.S. di Parma, parla di “corresponsabilità” della trasmissione russa che ha mandato in onda il confronto tra Olesya e le sue possibili madri, inclusa Piera Maggio. “Noi ci occupiamo solo della storia ma tutte le decisioni vengono prese solo da Olesya e dai suoi rappresentanti legali“, ha tentato di scusarsi, dopo la messa in onda, il conduttore della trasmissione.

Pubblicato da
Lorenzo Palmisciano

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