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Cronaca

Coronavirus, un altro mese d’inferno per bar e ristoranti. Mario Draghi ha detto che non vuole illudere gli italiani

I 529 morti nelle ultime 24 ore per Coronavirus hanno spinto il Governo a confermare che per almeno un mese non ci sarà nessuna zona gialla nel paese.

Getty Images/Emanuele Cremaschi

Sarà un’Italia blindata per l’ennesima volta dall’inizio della pandemia di Coronavirus quella dei prossimi trenta giorni che non vedranno l’allentamento delle misure a zona gialla ne bianca in nessun territorio nazionale. A prendere questa decisione il Governo Draghi è arrivato dopo aver ricevuto l’ultimo bollettino sui contagi e le vittime del virus che fa segnare 529 morti nelle ultime 24 ore, un numero ritenuto troppo alto dagli esperti che coordinano le misure di distanziamento e le chiusure adottate di volta in volta. Dal 7 al 30 aprile, in poche parole, le Regioni potranno essere arancioni o rosse: “Inutile illudere gli italiani con questi numeri”ha commentato il premier Mario Draghi esponendosi pubblicamente. Naturalmente, il fatto che le misure contro il Coronavirus non includano la zona gialla per un mese avrà delle conseguenze specie sui settori più colpiti dalla crisi.

Ristoranti e locali non vedranno un ritorno all’attività che non comprenda l’asporto ed il servizio di consegne: le riaperture potrebbero avvenire – fa sapere il Governo – ma solo nel caso di un sensibile calo dei contagi. Ancora un duro colpo verso il settore terziario dunque, reso ancora più difficile da digerire dal fatto che le scuole invece saranno riaperte anche in zona rossa, una decisione che potrebbe risultare pericolosa dato che al momento non tutti gli insegnanti hanno ricevuto il vaccino. E proprio in merito alle vaccinazioni, arriva la tanto attesa stretta sugli infermieri e operatori sanitari “no vax” che secondo il Ministero della Salute sono circa il 2% dell’intero personale impegnato nella sanità pubblica e addirittura il 30/40% di chi lavora nel settore privato: è in arrivo un decreto ad hoc i cui dettagli saranno diffusi nei prossimi giorni che obbligherà alla vaccinazione circa 35.000 lavoratori legati al settore sanitario, pena la sospensione dal proprio posto di lavoro con possibilità di reintegro ad avvenuta vaccinazione o lo spostamento a mansioni differenti. Per finire, gli spostamenti restano vietati al di fuori del proprio comune sia in zona arancione che rossa con la possibilità di spostarsi presso la seconda casa con massimo due membri del nucleo familiare e – solo in zona arancione – di visitare un parente o un amico una volta al giorno.

Pubblicato da
Manfredi Falcetta

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