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Roma, violenze e abusi su una trentaduenne. Le grida hanno spinto i vicini a chiedere aiuto

Notte da incubo per una trentaduenne romana, picchiata, abusata e poi chiusa a chiave in una camera dall’uomo cui aveva chiesto ospitalità. 

Andreas Solaro, Getty Images/Archivio

Un incubo, una notte infernale quella che una donna di 32 anni ha vissuto tra il 14 ed il 15 gennaio, a Roma. Ospite di un conoscente, cui aveva chiesto ospitalità per qualche giorno, la trentaduenne è diventata oggetto delle attenzioni morbose dell’uomo, che alla fine l’ha aggredita, con lo scopo di approfittare sessualmente di lei.

Io ho cominciato ad urlare per quello che stava accadendo, l’ho fatto per attirare l’attenzione di qualcuno. Mi sono dimenata, volevo scappare“, ha raccontato la vittima delle violenze ai Carabinieri del commissariato Tor Carbone, accorsi sul posto – un appartamento nel quartiere Ardeatino – dopo la segnalazione ricevuta da parte di alcuni vicini, preoccupati dalle grida che provenivano dall’abitazione dell’uomo, un quarantunenne di origini marocchine. “Lui ha iniziato a colpirmi su tutto il corpo, mi ha sbattuto la testa sul pavimento e ha utilizzato il mio cellulare per colpirmi“, racconta ancora la donna, che spiega come dopo le botte e le violenze sessuali, l’aggressore l’abbia chiusa a chiave in una stanza.

Al momento del loro arrivo, i militari dell’Arma hanno trovato l’uomo in pigiama e non hanno potuto non notare i colpi che arrivavano dalla porta chiusa di una delle camere della casa. All’interno, i Carabinieri hanno trovato la ragazza, in evidente stato di shock, che dopo le percosse era stata rinchiusa e privata del proprio telefono cellulare, per impedire che fosse lei stessa a chiamare le Forze dell’Ordine.

Dopo essere stata liberata, la vittima ha raccontato l’incubo in cui era precipitata poche ore prima: l’uomo, dopo aver assunto della cocaina, avrebbe fatto delle avances nei suoi fonronti, proponendole di passare la notte insieme. Lei aveva rifiutato, proponendo di dormire sul divano e rifiutando tutte le altre avances dell’uomo: “Mi ha chiesto, vuoi avere un rapporto con me? Ma non era assolutamente mia intenzione. La mia unica intenzione era dormire, avevo sonno“. Poi, quando la discussione sembrava ormai chiusa, l’aggressore è passato alla violenza: “Nel contempo gli dicevo io riposo in soggiorno, lui mi ha detto vado io tu vai nella mia camera e invece mentre mi dirigevo nella stanza, è tornato indietro e ha chiuso la porta a chiave“.

L’uomo, accusato di sequestro di persona, violenza  sessuale aggravata e lesioni personali aggravate è stato portato immediatamente in carcere. La vittima, invece, in evidente stato di shock, è stata accompagnata all’ospedale Sant’Eugenio di Roma.

 

 

Pubblicato da
Lorenzo Palmisciano

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