Palestre, per la riapertura servono misure rigide “Tamponi continui e presenze dimezzate”

Per la riapertura delle palestre, servono misure molto più stringenti. Stando alla Commissione incaricata, i centri sportivi potrebbero riaprire a determinate condizioni.

Riapertura palestre 2/1/21 leggilo.org
Getty Images/Hugh Hastings

La riapertura delle palestre non avverrà il 7 gennaio. Questo è quanto emerge dall’ultima consultazione tra la Commissione incaricata di gestire la ripresa delle attività sportive nel paese ed il Comitato Tecnico Scientifico che ha già dichiarato di non voler concedere ai centri sportivi una riapertura prima di aver ricevuto garanzie sul rispetto di alcune misure di prevenzione del contagio. Gli organismi istituzionali al lavoro sembrano però aver raggiunto un compromesso che potrebbe far si che la riapertura di palestre, piscine e centri per lo sport avvenga attorno al 15 gennaio, senza ritardare ulteriormente. “Credo personalmente che le pattuizioni tra privati, cioè tra il gestore e il cliente, siano più agili e potrebbero consentire ai proprietari delle palestre di irrigidire subito le regole”, ha affermato la coordinatrice Tiziana Gibelli che appartiene alla Commissione per lo Sport nelle regioni. La soluzione, dunque, sarebbe un irrigidimento delle misure per evitare al settore – che ha già perso poco più di 5,5 miliardi di euro – ulteriori danni economici.

Ma quali sarebbero queste “misure rigide”? Sempre secondo Gibelli, un’ipotesi è costituita da test frequenti sui clienti delle palestre dopo la riapertura, effettuati: “Con tamponi frequenti, anche se non quotidiani”, secondo la coordinatrice. Il Comitato sportivo ci tiene comunque a specificare che ulteriori misure potrebbero essere stabilite dopo il monitoraggio della situazione, previsto per il 6 gennaio. Un’altra possibilità è che nei centri sportivi vengano pesantemente contingentati gli ingressi, forse portando le strutture ad operare al 50% della normale capienza, proprio come è già avvenuto con i mezzi pubblici. Infine, l’obbligo di indossare la mascherina costantemente è praticamente scontato dal momento che tale misura verrà imposta a partire dal 18 gennaio – giorno in cui il Ministro della Salute Roberto Speranza ha fissato la riapertura degli impianti – a tutte le strutture legate al settore dello sci. Il settore sportivo è stato colpito pesantemente dalle chiusure e lo stesso Presidente dell’ANIF Gianpaolo Duregon ha chiesto di affrettare le procedure: “Speravamo nella riapertura, i danni al settore sportivo sono immensi, inutili gli aiutini. Ci aspettiamo azioni concrete per recuperare almeno metà dei guadagni persi entro il 2022″, le sue parole. Gli sportivi italiani possono forse iniziare già a ripensare ad una ripresa delle attività abituali in palestra: il prezzo però sarà quello di sottostare a regole rigide e controlli costanti, forse anche tramite tampone.

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