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Cronaca

19.903 nuovi casi e 649 morti. Problemi con il vaccino, l’Italia potrebbe attendere 9 mesi

Un imprevisto sulla tabella di marcia di un’azienda produttrice, potrebbe lasciare il nostro Paese senza dosi vaccinali nel giro di poco.

Getty Images/ Alberto Pizzoli

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 19.903 unità che portano il totale a 1.825.776. Nelle ultime ventiquattro ore 649 morti che fanno salire il totale delle vittime a 64.036. Da ieri 196.439 tamponi.

I casi attualmente positivi scendono a 684.848, – 5475 rispetto a ieri.  I guariti salgono a quota 1.076.891 registrando un incremento di 24.728 unità. I ricoverati scendono a 31.265, -562 mentre nelle terapie intensive 3199 assistiti, -66 rispetto a ieri.

Vaccino: l’Italia potrebbe restare a corto

Quando si suol dire “mai mettere il carro davanti ai buoi”. Da settimane si discute se introdurre o no l’obbligo per il vaccino anti Covid e sulla sua sicurezza messa in discussione da voci autorevoli come il microbiologo Andrea Crisanti e la virologa dell’ospedale sacco, la dottoressa Maria Rita Gismondo. Di recente il virologo Robert Gallo – tra i scopritori del virus dell’Aids – ha anche sollevato dubbi sull’effettiva utilità di un vaccino anti Covid in quanto, a suo dire, l’immunità potrebbe durare molto poco. Ma su un aspetto ancora nessuno aveva avuto perplessità: le quantità delle dosi vaccinali. Il Ministro della Salute Roberto Speranza, ormai da tempo, ripete che si potrebbe completare la consegna di tutte le dosi acquistate dall’Italia entro il quarto trimestre del 2021. Anche Franco Locatelli – presidente del Consiglio Superiore di Sanità – ha recentemente asserito che entro l’estate 2021 l’Italia dovrebbe aver vaccinato tutti i cittadini.

Ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. E, infatti,  il vaccino di Sanofi ci sarà da aspettare più del previsto. Le 20 milioni di dosi che sarebbero dovute arrivare in Italia a giugno slitteranno di circa 3-6 mesi. Il vaccino Sanofi, purtroppo, ha dimostrato di innescare una risposta immunitaria bassa negli adulti sopra i 49 anni. Pertanto ora sarà necessaria una nuova sperimentazione di fase 2b che partirà a febbraio a cui dovrà seguire la terza fase della sperimentazione che potrà partire non prima della fine di giugno 2021. Quindi l’arrivo del vaccino in Italia non avverrà prima dell’ultimo trimestre del 2021. Ritardi anche sul fronte AstraZeneca poiché non è ancora stata chiesta l’autorizzazione all’Agenzia europea del farmaco -Ema – in quanto l’azienda ha registrato, negli ultimi test, una maggiore efficacia con un differente dosaggio. Dunque anche le dosi di AstraZeneca non arriveranno in Italia a gennaio ma potrebbero slittare di qualche settimana o, addirittura, mese.

L’Italia ha opzionato circa 200 milioni di dosi totali di futuri vaccini, sulla base dei contratti stipulati dalla Commissione europea. La quota maggiore è quella di Johnson&Johnson, con 53,84 milioni di dosi. Seguita proprio da AstraZeneca e Sanofi con 40 milioni a testa. Sono 30 milioni le dosi che dovrebbero arrivare da CureVac. Mentre da Pfizer e Moderna – gli unici che davvero potrebbero arrivare nei tempi previsti – arriveranno, rispettivamente, solo 27 milioni e 10 milioni di vaccini. Ma anche su essi resta ancora la “spada di Damocle” dell’autorizzazione dell’Ema che potrebbe ribaltare, ancora una volta, tutte le tempistiche. E il ritardo nell’arrivo dei vaccini potrebbe rappresentare un pericolo anche per il raggiungimento, entro breve, della copertura necessaria a tutelare le fasce più esposte al rischio Covid.

 

 

 

 

Pubblicato da
Samanta Airoldi

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