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Politica

Di Maio: “Noi siamo quelli di sempre, se mi chiama Berlusconi non rispondo”

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio interviene per smentire le voci che parlano di un possibile ingresso di Forza Italia in Maggioranza.

 

Va bene ragionare sulla collaborazione istituzionale chiesta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma l’ingresso di Forza Italia nel Governo rimane impossibile. Di più: inaccettabile. Sono netti i toni del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che nei giorni in cui si fanno sempre più insistenti le voci di un avvicinamento di Silvio Berlusconi alla Maggioranza – complice anche il clima di crescente tensione nel Centrodestra – vuole sgombrare il campo da qualsiasi possibile equivoco. La posizione del Movimento 5 Stelle, quindi, rimane di ferma contrarietà. Esattamente lo stesso atteggiamento che dell’estate 2018, quando nelle settimane precedenti alla formazione del Governo giallo-verde, Di Maio sbarrò la strada a qualsiasi accordo con il Cavaliere, arrivando addirittura a negare a Berlusconi un colloquio telefonico. Ed è proprio questo l’episodio che l’ex capo politico grillino cita per far capire a tutti che la sua posizione non è negoziabile. In un post su Facebook, in cui Di Maio riporta un vecchio articolo de Il Mattino che racconta proprio la vicenda del mancato contatto telefonico, il Ministro degli Esteri scrive. “Era così allora, è così oggi“. Poche parole, ma di grande impatto. Un punto, quello del rifiuto di alleanze con Forza Italia, sul quale Di Maio non può far altro che tenere duro: il Movimento – quello che ribadiva che non si sarebbe mai alleato con nessuno, perché tutti i partiti avevano contribuito a rovinare il Paese – nel giro di meno di due anni ha governato prima con la Lega e ora con il Partito Democratico. Un colpo, per l’ala dura e pura dei 5 stelle. Ora, al di là di qualsiasi questione di principio, sarebbe impossibile far accettare all’elettorato grillino anche un accordo con l’arcirivale Berlusconi.

 

Tanto che, per rendere ancora più netta la posizione del Movimento, Di Maio ha voluto ribadire il concetto in almeno altre due occasioni. Prima, nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Anch’io, quando pur sottolineando che in un momento così complicato la lealtà e la collaborazione istituzionali rappresentano un importante patrimonio, il Ministro ha ribadito che “non ci sono problemi di Maggioranza, non ha senso discutere dell’ingresso di Forza Italia in Maggioranza. Io rispetto tutti ma il Movimento 5 stelle e Berlusconi sono due mondi diversi“.

Poi, parlando con Il Corriere della Sera, insiste sulla necessità che ognuno rimanga “al suo posto. L’Opposizione è una cosa, il Governo un’altra“.  E a proposito del Governo, il Ministro allontana anche l’ipotesi di rimpasto che periodicamente torna a circolare negli ambienti vicini a Palazzo Chigi, definendo qualsiasi discorso di questo tipo “è un insulto a migliaia di famiglie e lavoratori che vivono e soffrono nell’incertezza“. Il momento è cruciale, spiega ancora Di Maio, e in una fase come questa, più che dedicarsi a poltrone ed incarichi, chi è al Governo deve assumersi importanti responsabilità: “La rotta qui dobbiamo darla noi. La storia ci giudicherà, gli italiani lo stanno già facendo“.

Il Movimento, quindi, fa quadrato attorno all’ex leader, consapevole che il no alla trattativa con Berlusconi rimanga un punto fermo sul quale sia impossibile anche solo avviare una discussione interna: accettare un accordo con Forza Italia rappresenterebbe l’ultimo, definitivo passo verso l’addio al Movimento per come si è sempre presentato all’elettorato. E su questo, tra i grillini, nessuno sembra avere dubbi. Lo confermano le parole del viceministro dello Sviluppo Economico Stefano Buffagni, che su Facebook scrive: “Il dialogo con le opposizioni in Parlamento come chiesto dal presidente Mattarella è fondamentale per coesione del paese in un momento così difficile. Ma Berlusconi al governo con noi non esiste“.

 

 

Pubblicato da
Lorenzo Palmisciano

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