Multa di 400 euro a Pasquale, senzatetto da dieci anni, perché lontano da casa

Una casa non ce l’ha, vive da dieci anni per le strade di Como. Eppure Pasquale Giudice è stato multato  – nell’ambito dei controlli sulle restrizioni anti-Covid – per aver lasciato il proprio domicilio senza un reale motivo. Ora dovrà pagare 400 euro. 

Como, senzatetto multato perchè lontano da casa
Pasquale Giudice/Facebook

Dura lex, sed lex, potrebbe pensare qualcuno. Ma a volte viene da domandarsi se, con l’applicazione della legge, non si finisca per esagerare. Come nel caso di Pasquale Giudice, un senzatetto conosciuto da molti, a Como. Fermato da una pattuglia della Polizia – impegnata nei controlli sul rispetto delle restrizioni anti-Covid – Pasquale è stato infatti multato dagli agenti perché “controllato in via Cesare Cantù senza essere in grado di motivare il suo spostamento dal suo domicilio, residenza o abitazione“. Parole riportate testualmente dal verbale, firmato alle 21.15 dai poliziotti. Ma come fa, qualcuno che una casa non ce l’ha, a farvi ritorno? Chissà se gli zelanti uomini delle Forze dell’Ordine si sono posti questa domanda. Che pure, oltre che abbastanza istintiva, è fondamentale ai fini del sanzionamento. Pasquale, infatti, “abita” sotto i portici del liceo Volta, proprio in via Cesare Cantù, dove la polizia lo ha fermato. Ora, per lui, l’obbligo di pagare una multa di 400 euro, a meno che non riesca a saldare il suo debito entro 5 giorni, così da sfruttare la riduzione dell’importo fino a 280 euro. La colpa dell’uomo è quella di aver violato la normativa anti-Covid spostandosi “dal suo domicilio senza un reale motivo“, si legge ancora nel verbale.

Una decisione che appare paradossale, come sottolinea anche Mattia de Marco, membro di Giovani Democratici di Como, che spiega come Pasquale sia ormai una presenza fissa nella zona dei portici del Liceo Volta: “Vive lì da dieci anni“, spiega prima di esprimere tutta la sua preoccupazione: “Questa vicenda è l’ennesimo sviluppo di una situazione, quella dei senzatetto comaschi, che arriva oggi a un picco drammatico e paradossale“. Gli fa eco Tommaso Legnani, segretario comunale del Partito Democratico, secondo il quale la questione dei senzatetto nel comune di Como è seria e va affrontata in modo strutturale: “Ogni volta sembra che si tocchi il fondo ma si continua a scendere sempre più in basso quando a Como si parla di senzatetto“. Anche il consigliere regionale PD Angelo Orsenigo interviene sulla vicenda, definendo la decisione di multare un clochard “ridicola e crudele” e chiedendo al questore di Como di ritirare immediatamente la multa, “non solo perché nella pratica ammonta a una somma impossibile da pagare per chi è già in una condizione di grave indigenza ma perché rischia di rafforzare l’impressione che Como e le sue istituzioni non abbiano pietà per i poveri in un momento così difficile“.

Un tema che, al contrario, dovrebbe essere centrale. Soprattutto in un momento di gravissime difficoltà come questo, con sempre più persone che faticano a far quadrare i conti per via della crisi economica che sta investendo il Paese. Più che inutili multe  – che, come in questo caso, difficilmente potranno essere pagate da chi non ha neanche un tetto sopra la testa – sarebbero probabilmente utili interventi di sostegno e di solidarietà in favore di tutte le fasce più disagiate della popolazione. Anche a Genova, pochi giorni fa, sono state multate un gruppo di persone che erano in fila per avere del cibo alla mensa dei poveri.

 

 

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