“Due settimane non bastano, Lockdown almeno di un mese e mezzo”, dice Walter Ricciardi

Il consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, il professor Walter Ricciardi, non ha dubbi: serve un lockdown più lungo sul modello cinese.

Speranza GETTY 7 novembre 2020

In un periodo in cui si susseguono numerose teorie e ipotesi su come affrontare al meglio la pandemia di Covid in Italia, torna a far sentire la sua voce il professor Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza. E ciò che ha da dire non è molto rassicurante, specie per tanti lavoratori già in difficoltà e per chi sperava di godersi le feste natalizie in libertà. Infatti, a detta del professore, le due settimane di chiusura ipotizzate dal Governo  non basteranno ad appiattire la curva dei contagi, in netta risalita.

Intervistato da “Un giorno da pecora”, trasmissione in onda  su Rai Radio Uno, Ricciardi ha dichiarato: “Non voglio spaventare gli italiani ma una chiusura di appena quindici giorni non fermerà il virus né farà scendere la curva dei contagi”. Il virologo ha spiegato che il modello da emulare è Wuhan, epicentro della pandemia che – almeno a detta del Governo cinese – è adesso sicura per quanto riguarda il rischio di nuovi contagi e si avvia ad un ritorno alla normalità: “Il caso di Wuhan è emblematico, una chiusura volta a contrastare la risalita dei contagi deve durare almeno due mesi. La situazione del nostro Paese andrà ovviamente valutata ogni settimana ma secondo me, serve un lockdown della durata di un mese e mezzo almeno per vedere risultati”.

E agli scettici che non credono che la situazione sia così grave, il medico rivolge queste parole: Gli ospedali versano in condizioni critiche in tutta Italia: il problema è che il flusso dei malati di Covid rende impossibile il trattamento di pazienti con altre malattie gravi”. La tenuta delle strutture sanitarie è dunque a rischio già in questo momento e rischia di andare a peggiorare ulteriormente.

Servono lockdown mirati

Ma anche se la situazione è grave un po’ ovunque, per Ricciardi un lockdown completo su tutto il territorio è forse un’ipotesi da accantonare, almeno per il momento: “Il nuovo Dpcm va nel verso giusto perchè finalmente stiamo prendendo misure proporzionate alla situazione di ogni singola regione. Questo ci permette di monitorare precisamente la curva epidemiologica” – esprimendosi in merito agli ultimi provvedimenti presi dal Premier Giuseppe Conte e dal Ministro Speranza, in concomitanza con l’equipe di Governo e con l’Istituto superiore della Sanità. Intanto, gli italiani possono aspettarsi una festività natalizia molto morigerata: “Sarà un Natale meno movimentato. Mi sento di sconsigliare cenoni e spostamenti”, aggiunge Ricciardi.

Al momento, l’unica area sottoposta ad una chiusura quasi totale risulta la Lombardia ma per il professore, la Campania potrebbe essere a rischio, almeno nell’immediato futuro. Ricciardi confida nella collaborazione delle Regioni con il Governo per non peggiorare la situazione: “Non voglio nemmeno prendere in cosiderazione l’idea che le Regioni falsifichino i dati per non essere considerate zone a rischio: sarebbe un atto irresponsabile e pericoloso”. Alla domanda fatale che tutti gli esperti si sono posti almeno una volta nelle ultime settimane, ovvero: “Si poteva evitare questa situazione?”, il medico risponde senza dubbi: “Si, se avessimo agito subito, entro il 7 ottobre, forse adesso la situazione sarebbe meno grave”. Il tempo sarà dunque la chiave per sconfiggere la pandemia, unito ad una collaborazione molto stretta tra il Governo centrale del paese e le istituzioni regionali che dovranno fare del loro meglio per tenere il medici del Cts aggiornati sulla situazione in ogni territorio.

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