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Cronaca

Bambini a scuola fra pochi giorni. “Meglio se non cantano” dicono gli esperti

Secondo la dottoressa Licia Kyriakoula Petrapulacos durante le lezioni di musica a scuola gli alunni dovranno evitare di cantare – se non opportunamente distanziati – per evitare lo spargimento di goccioline che potrebbero favorire i contagi.

A due settimane dalla riapertura delle scuole – anche se non per tutte le Regioni – i dubbi sono ancora tanti. C’è chi, come il professor Andrea Crisanti, consiglia di abbassare la soglia massima della temperatura corporea a 37.1 per fare entrare gli alunni in classe. C’è il Ministro della Salute Roberto Speranza che mette le mani avanti e sostiene la necessità di programmare altre lezioni online in previsione di future chiusure temporanee. Tuttavia ora arriva un suggerimento che, di primo acchito, fa sorridere: a scuola sarà vietato cantare. A consigliarlo – riporta il Corriere della Sera – è la dottoressa Licia Kyriakoula Petrapulacos, membro del Comitato tecnico scientifico che affianca il Governo per l’emergenza Coronavirus. L’esperta ha spiegato: “Ci vorrà attenzione nell’evitare comportamento fino ad ora considerati innocui, tipici degli alunni specialmente durante la ricreazione. Meglio evitare di cantare e urlare perché aumentano lo spargimento di goccioline che, se infette, hanno la capacità di contagiare”. E anche durante le lezioni di Musica – puntualizza la dottoressa – meglio evitare i canti se non si è adeguatamente distanziati gli uni dagli altri.

E sul delicatissimo tema del ritorno tra i banchi è intervenuto anche Filippo Anelli, presidente della Federazione dell’ordine dei medici. Anelli – intervistato da La Stampa – ha premuto l’acceleratore sull’importanza di educare i bambini e i ragazzi al rispetto delle regole: “Il ritorno a scuola è una sfida che non si può perdere. La mascherina va indossata il più possibile anche in classe e le norme di igiene personale e di distanziamento vanno fatte rispettare severamente. sarebbe utile fornire alle scuole anche dei termoscanner e riorganizzare gli orari dei mezzi pubblici. ma tutto questo non ha senso se non si punta di più sull’educazione”.

Per quanto riguarda il nodo dei mezzi di trasporto – riferisce Open – le Regioni hanno ottenuto dal Ministero dei Trasporti l’autorizzazione  ad aumentare la percentuale dei posti occupabili. Si passerà dall’attuale 50% all’80% e non solo nelle fasce di punta ma in tutte le fasce orarie. Inoltre, sempre in vista della riapertura delle scuole, lo Stato si impegnerà a stanziare 200 milioni per le Regioni e 150 milioni per Comuni e Province per i servizi di trasporto aggiuntivi in modo da evitare il più possibile assembramenti.

Samanta Airoldi

Fonte: Corriere della Sera, La Stampa, Open

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Samanta Airoldi

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