Il Coronavirus non ferma i migranti: 650mila pronti a partire dalla Libia, secondo le Nazioni Unite

Le conseguenze del Coronavirus, sociali ed economiche, potrebbero incidere anche sui flussi migratori. La tratta dei clandestini ad opera dei trafficanti di esseri umani, infatti, non sembra essersi arrestata, nonostante la pandemia. 

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Stando a quanto emerge da un documento delle Nazioni Unite, riportato su Il Giornale, relativo agli effetti del Covid-19 sul traffico dei migranti e la tratta di esseri umani, in Libia ci sarebbero 650mila immigrati pronti a partire. Se è vero, infatti, che gli arrivi in Italia dal Nord Africa non sono diminuiti durante i primi mesi del 2020, le conseguenze economiche del lungo lockdown potrebbero aumentare il numero di persone pronte ad imbarcarsi in mare e raggiungere porti sicuri. Il Mediterraneo sta vivendo una nuova ondata per i flussi irregolari. La via che dalla Turchia porta alla Grecia risulta meno attrattiva grazie anche alle “misure di contenimento” prodotte dagli accordi tra Bruxelles e Ankara, ma si registra “un incremento significativo” delle partenze dalla Libia verso l’Italia.

I trafficanti trasportano persone disperate, dopo pagamento di una parcella, verso Pozzallo, Trapani, Messina, Lampedusa e Taranto, per poi abbandonarli al proprio destino. Da gennaio, in Italia sono approdate 3.366 persone contro le 667 dello stesso periodo dell’anno scorso, scrive anche il Messaggero. Il lockdown, insomma, non ha bloccato le partenze, e le restrizioni sui viaggi e sui movimenti causati da Covid-19 non stanno fermando “il movimento di persone in fuga da conflitti, violenza e condizioni pericolose e disumane”, si legge nel rapporto. Le informazioni provenienti dalla Libia suggeriscono che la crisi della sanità pubblica non ha scoraggiato le persone dal tentativo di raggiungere l’Europa. Nonostante il governo italiano e quello libico hanno dichiarato i propri porti “non sicuri” a causa della pandemia e negato quindi l’approdo alle navi straniere, il flusso non si è fermato.

Quanto agli effetti a medio e lungo termine della pandemia, le future recessioni economiche potrebbe avere un impatto in termini di movimenti di esseri umani diretti verso i paesi più ricchi. La povertà e la disoccupazione, infatti, sono i due parametri che incidono in modo significativo sull’andamento dei flussi migratori, specie per quelli illegali. Di conseguenza, sia la frontiera di Trieste che quella a Sud, potrebbero venire presto riprese d’assalto dagli immigrati bloccati in Libia o lungo la rotta balcanica. Del resto, soltanto durante le prime due settimane di aprile, l’Organizzazione Mondiale per le Immigrazioni ha riferito che 800, tra rifugiati e immigrati, sono stati salvati al largo della costa libica in quattro diverse operazioni. Un dato  allarmante, la cui causa resta certamente la guerra tra Al Serraj e Haftar, in Libia. Ma la crisi economica post coronavirus potrebbe spingere altri stranieri a cercare fortuna in Europa passando per l’Italia.

Fonte: Il Giornale, Il Messaggero

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