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Cronaca

Coronavirus, calano morti, ricoveri e terapie ma per Governo ed esperti non è ancora finita

Il professor Andrea Crisanti, alla guida della task force del Veneto, non appoggia la tesi di un indebolimento del Coronavirus. Spiega che la diminuzione della carica virale è legata anche all’uso delle mascherine.

I dati della Protezione Civile di oggi ci informano che gli attualmente positivi scendono a 57.752, con un decremento di 1570 pazienti rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore registriamo 116 nuovi decessi che portano il totale a 32.735. Salgono di 2120 unità i guariti che arrivano a 138.840. I pazienti ricoverati con sintomi scendono a 8695, -262 da ieri. Continuano a svuotarsi le terapie intensive: – 23 persone rispetto a ieri che portano il totale a 572. Da ieri sono stati eseguiti 72.410 nuovi tamponi per un totale di 3.391.188.

Ad oggi il totale dei casi in Italia sale a 229.327, +669 rispetto a ieri.

Decrescita dei contagi, ma c’è il pericolo scuole

La progressiva decrescita dei contagi, unita allo svuotarsi delle terapie intensive, ci induce ad essere sempre più ottimisti sul fronte Covid 19. E sta facendo capolino l’idea che – come hanno sostenuto diversi addetti ai lavori tra cui il professor Luigi Lopalco e il professor Guido Silvestri – con le temperature ormai quasi estive, il virus abbia iniziato a cedere. Ma a smentire queste credenze è intervenuto il dottor Andrea Crisanti, a guida della task force del Veneto. Il virologo – riferisce Adnkronos – nel corso della trasmissione Agorà su Rai 3, ha dichiarato che non vi è alcuna evidenza scientifica sull’indebolimento del Coronavirus. E che, se la carica virale è calata è, in parte, dovuto all’utilizzo delle mascherine: “Non vi è alcuna evidenza sperimentale che il virus si sia indebolito. Poi il virus non è forte o debole. Un virus ha una capacità di trasmissione che si può misurare. Se la carica virale oggi è diminuita è, in gran parte, dovuto all’uso delle mascherine perché se sia io sia il mio interlocutore la indossiamo la quantità di virus che ci trasmettiamo è molto più bassa”.

Solo due giorni fa il virologo, non senza soddisfazione – ha riportato TGCom24 – ha annunciato che la Regione di cui lui si occupa, il Veneto, ha raggiunto il tanto atteso traguardo “zero contagi“. “Questo è il risultato di un lavoro che ha visto in prima linea la Regione, l’Università di Padova e l’Azienda ospedaliera di Padova”.

Il virologo,  uno tra i massimi esperti nel nostro Paese, è stato chiamato ad esprimersi anche in merito alla questione delle scuole. Sono diversi i genitori messi in difficoltà da scuole materne ed elementari ancora chiuse. Lo scienziato ha spiegato che, in effetti, il Covid 19 colpisce in minima misura i bambini di età compresa tra 1 e 10 anni. E, anche nel caso di infezione, quasi mai presentano sintomi. Tuttavia il problema si viene a creare, soprattutto, per gli adulti che accompagnano e vanno a riprendere i bambini a scuola: potrebbero, in pratica, crearsi assembramenti di adulti fuori dalle scuole. E, spesso, si tratta dei nonni, persone anziane e, dunque, soggetti a rischio che possono trovarsi in mezzo ad assembramenti. Pertanto anche se per un bambino quasi mai il Coronavirus può essere rischioso, può però diventarlo per i familiari che stanno a contatto con lui.

E sull’argomento “scuole” è recentemente intervenuto anche il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri. Arcuri – riferisce il Corriere della Sera – ha spiegato che già a partire del 17 giugno, giorno in cui avranno inizio gli esami di maturità, le scuole saranno fornite di mascherine. Sia i docenti sia gli studenti dovranno indossare i dispositivi di protezione individuale. Il commissario, inoltre – spiega Adnkronos – ha spiegato che  da ieri, finalmente, si trovano in diversi tabaccai le mascherine a 50 centesimi e che le farmacie, dalla prossima settimana, saranno in grado di reperire 20 milioni di mascherine a settimana.
“La curva del contagio sembra non risalire ma la partita non è vinta, Ai giovani dico che il rispetto delle misure è fondamentale”.
Misure che possono essere rispettate senza alibi, dice: “La partita delle mascherine ora  può dirsi risolta definitivamente. Ora noi abbiamo dotazione sufficiente per integrare le scorte se servirà”. Ha puntualizzato che non vi è stato alcun cattivo funzionamento del sistema e che non è sua intenzione entrare in polemica con le scelte compiute dalle singole Regioni. Nemmeno con la Lombardia per l’ospedale realizzato in Fiera a Milano.

 

Fonte: Adnkronos, TGCom24, Corriere della Sera, Protezione Civile

Pubblicato da
Samanta Airoldi

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