L’epidemia rallenta, secondo la Protezione Civile, ma molti problemi restano: sono terminate tutte le mascherine a 50 centesimi promesse dal Governo. I produttori cinesi si stanno rivolgendo verso altri mercati.
Il bollettino della Protezione Civile di oggi ci dice che il numero dei casi è di 82.488, con una decrescita di 836 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore si registrano +179 decessi che portano il totale a 30.739. I nuovi guariti, invece, sono 1401 e raggiungono quota 106.587
E anche se iniziamo, finalmente, a vedere la luce in fondo al tunnel, anche nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus l’utilizzo delle mascherine è obbligatorio, quantomeno negli spazi chiusi. In alcune Regioni, come la Lombardia, è obbligatorio indossarle anche all’aperto. Nell’ultimo Dpcm emanato dal Governo si parla chiaramente di “mascherine a 50 centesimi”. Anche perché in alcune città questi dispositivi di protezione individuale, pur essendo obbligatori, venivano venduti a prezzi davvero molto alti. Ma – riferisce Huffignton Post – le mascherine a 50 centesimi del decreto sono terminate o, in città come Milano e Torino, non sono mai neppure arrivate. Il presidente di Federfarma, Antonello Mirone, ha spiegato che, al momento, le farmacie stanno distribuendo quei tre milioni di mascherine provenienti dalla Protezione Civile. Tuttavia nel giro di pochissimo, forse già domani, si esauriranno anche quelle. Infatti la richiesta è crescente. La carenza è legata anche a due attori che, di certo, non giocano a favore dei cittadini. In primo luogo – ha spiegato Mirone – diversi milioni di mascherine sono state bloccate e sequestrate durante i controlli per intoppi burocratici. Il secondo motivo all’origine della mancanza di mascherine è proprio all’origine. I produttori cinesi rifornivano la società di Perugia che aveva garantito la fornitura ma ora stanno guardando con maggiore interesse ad altri Paesi. Infatti in Spagna e Francia le mascherine calmierate vengono vendute a 96 centesimi al netto dell’Iva. E questo, ovviamente, ai produttori conviene. Lo Stato italiano, infatti – riporta Il Giornale – nonostante avesse parlato di abolizione dell’Iva sulle mascherine, in realtà sta continuando ad applicarla. In base ai conti fatti da Codacons, lo Stato italiano, ogni giorno, incassa almeno 4,8 milioni di euro proprio grazie all’Iva sulle mascherine. Ma a pagarne le spese sono i cittadini che non possono beneficiare di un prezzo calmierato per un dispositivo obbligatorio. E, al di là dei produttori della Cina, le altre 5 aziende italiane che hanno da poco inziato a produrre mascherine, al momento non dispongono ancora di quantitativi sufficienti a soddisfare la richiesta altissima.
Intorno alle mascherine, in questi mesi, si sono alzate diverse polemiche. Lo stesso capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, lo scorso mese – riferiva Adnkronos – quando eravamo ancora in piena fase 1, aveva dichiarato di non utlizzarla e che, a suo avviso, era importante solo quando non si potevano rispettare le distanze di sicurezza. Dunque, secondo Borrelli, la mascherina non sarebbe necessaria sempre.
Ma le farmacie non sono sprovviste solo di mascherine. Da Nord a Sud mancano all’appello, infatti, anche guanti in lattice e alcol usato per disinfettare le superfici. E i guanti, laddove ancora si riscono a trovare, hanno prezzi tre volte più alti rispetto a prima che scoppiasse l’emergenza del Covid 19.
Fonte: Huffington Post, Adnkronos, Il Giornale, Protezione Civile
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