Coronavirus, la fine del Lockdown è un’illusione: le troppe che cose non tornano

Giuseppe Conte ha annunciato l’alleggerimento delle misure nella Fase 2, in vigore dal 4 Maggio. Eppure, qualcosa sembra non tornare. 

Conte fase 2 - Leggilo

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato i contenuti di un nuovo Dpcm sulla Fase 2, in vigore dal 4 Maggio fino alla mezzanotte del 17 maggio. Le misure di contenimento della diffusione del Coronavirus sul territorio italiano subiranno qualche alleggerimento. Tuttavia, chiarisce Fanpage, il Governo si riserva la facoltà di intervenire con nuove misure restrittive qualora la curva dei contagi dovesse risalire, prospettiva più che probabile. Giuseppe Conte ha illustrato un piano per far ripartire un nucleo consistente di attività produttive e per allentare alcune restrizioni per le attività commerciali. Bar e ristoranti, ad esempio, sono autorizzati a effettuare servizio di asporto e consegna a domicilio, mentre per la riapertura si dovrà attendere, forse, il primo giugno, data in cui ripartiranno anche parrucchieri, estetiste ed altre attività considerate non essenziali.

Eppure, qualcosa non torna. La Fase 2, per ciò che concerne le libertà personali, sembra essere poco dissimile dalla fase 1. Ci si potrà spostare soltanto con l’autocertificazione e per 3 motivi – salute, necessità, lavoro – a cui si aggiunge la possibilità di far rientro al proprio domicilio e di trovare parenti e congiunti. L’obiettivo era la convivenza col virus; 450 esperti hanno lavorato in nome di un secondo step, basato proprio sulle riaperture. Eppure, dal 4 maggio, le riaperture saranno comunque limitate e la libertà personale di spostarsi da una zona all’altra sarà comunque sottoposta ad un pezzo di carta. Polemiche anche sulla mancata differenziazione tra zone: di fatto, quelle ad alta contagiosità sono sottoposte a stesse misure di quelle a bassa/ zero contagiosità. Milano, una delle città maggiormente colpite dal Covid-19, subirà le stesse limitazioni di città dove attualmente si registrano 0 casi di contagio.

Perché? E, soprattutto, chi decide la relazione di livello e di superiorità tra parenti/congiunti e amici? Chi stabilisce che essere un parente ha priorità rispetto all’essere un amico? Ci sono nuclei familiari soli, senza legami esterni, e la cui rete di relazione è costituita proprio dagli amici. L’affettività è una sfera ampia che comprende anche fidanzati, compagni, amici, zie non di sangue: non sono meno importanti e non hanno meno valore. Anzi, certe volte lo hanno di più. Ma questo non sembra essere stato preso in considerazione. Dubbi anche sulle attività commerciali: ad alcune è stato consentito di riaprire, mentre ad altre no, venendo mandate così al macero. Il terzo settore, che tra l’altro corrisponde anche alla categoria più a rischio, è stato messo da parte in quanto considerato “non essenziale”. E la pressione sulle imprese e sui lavoratori aumentano di ora in ora, mentre le speranze di chi sperava di riaprire sono sfumate nelle parole del Presidente del Consiglio.

C’è chi fa notare, nella lunga lista delle incongruenze del nuovo Dpcm, che è permesso fare un numero indefinito di chilometri per andare a trovare parenti residenti in una zona distante, mentre non è possibile trovare un amico che risiede a pochi passi da noi. Sarà possibile rientrare presso il proprio domicilio: e dopo? E gli universitari? E i fuori sede? E i bambini che non vanno a scuola e i genitori lavorano, dove vanno? Ah già, ora possono stare con i nonni. Ma le persone anziane non erano le categorie da proteggere? E perché non si è ancora autorizzati ad usare i propri mezzi in autonomia? Perché, chi ha due case, deve decidere in che casa stare senza potersi muovere liberamente con mezzi propri e in isolamento? Inoltre, la categoria di necessità è del tutto soggettiva, e in base a questo criterio possono cambiare le priorità di ciascuno. Chi stabilisce cosa è necessario? Chi stabilisce che la salute è più importante dell’economia? Che la salute fisica è più importante di quella mentale? L’ansia, lo stress, i disturbi psico-fisici a quanto pare possiamo prenderli e conviverci. Basta che non si ha il virus.

Nota conclusiva: siamo tutti consapevoli che stiamo cedendo le nostre libertà costituzionali in nome di una non specificata tutela della salute pubblica? E siamo sempre tutti consapevoli che la dittatura non era così dissimile?

Chiara Feleppa

Fonte: Fanpage, Governo.it

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